Io, Jean Gabin - Grand Format

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Résumé

Può una bambina arrivare a identificarsi totalmente con Jean Gabin ? Sí, se quella bambina è Goliarda Sapienza. L'attore simbolo di un certo modo di stare al mondo, l'icona anarchica del cinema francese, le calza a pennello. Quel tornado di ragazzina, non appena esce dal cinema Mirone, scorrazza per i vicoli di Catania traboccanti di vita e di malaffare come Jean per quelli di Algeri. Incontra prostitute filosofe, pupari, la vita pullulante della Civita in tutte le sue forme, comprese quelle magmatiche dei "corpi lunghi di draghi neri scolpiti nella lava sotto i balconi".
Io, Jean Gabin è un tassello di quella che Goliarda Sapienza chiamava "autobiografia delle contraddizioni" : l'idea, bellissima ed eccentrica, di tornare a distanza di anni su alcuni momenti della propria vita, per capire cosa combina il tempo con la memoria. Postfazione e Ritratto di Goliarda Sapienza a cura di Angelo Pellegrino.

Caractéristiques

  • Date de parution
    01/10/2018
  • Editeur
  • Collection
  • ISBN
    978-88-06-23907-7
  • EAN
    9788806239077
  • Format
    Grand Format
  • Présentation
    Broché
  • Nb. de pages
    168 pages
  • Poids
    0.18 Kg
  • Dimensions
    12,0 cm × 19,5 cm × 1,5 cm

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L'éditeur en parle

Il piglio, lo slancio, la spavalderia di Goliarda bambina : la "carusa tosta" che è diventata un personaggio indimenticabile della letteratura del Novecento.

À propos de l'auteur

Biographie de Goliarda Sapienza

Goliarda Sapienza (1924-1996) nacque a Catania da famiglia socialista rivoluzionaria. A partire dai sedici anni visse a Roma, dove studiò all'Accademia di Arte Drammatica. Negli anni Cinquanta e Sessanta recitò come attrice di teatro e di cinema lavorando, tra gli altri, con Luchino Visconti (in Senso), Alessandro Blasetti e Citto Maselli. Al suo primo romanzo, Lettera aperta (1967), seguirono Il filo di mezzogiorno (1969), L'università di Rebibbia (1983), Le certezze del dubbio (1987) e, postumi, L'arte della gioia (1998), i racconti Destino coatto (2002), Io, Jean Gabin (2010), Il vizio di parlare a me stessa (2011), le poesie Siciliane (2012) e Ancestrale (2013), La mia parte di gioia (2013), Elogio del bar (2014), Tre pièces e soggetti cinematografici (2014) e Appuntamento a Positano (2015).

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