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E una splendida giornata di maggio del 1995 quando il Lusitania il piú grande transatlantico dell'epoca, naviga al largo delle coste medidionali irlandesi. La nave, diretta a Liverpool, e salpata da New York con duemila "anime" a bordo. Le acque del mare d'Irlanda sono state dichiarate zona di guerra dalla Germinia, ma a bordo del Lusitania i passeggeri e il comandante William Thomas Turner si curano poco della dichiarazione e dell'avviso in cui si rammenta agli aquipaggi che le navi con bandiera britannica, o di uno qualsiasi dei parsi suoi alleati, sono "passibilli di affondamento".
Sono circa le due e dieci quando un marinaio scoge a dritta sull'acqua una scia che rimane in superficie, come una lunga cicatrice pallida. In gergo marinaresco quella traccia di turbolenza lenta a svanire ha un solo nome : "scia di morte", ed è l'inequavocabile segnale di un siluro in arrivo. Basandsi su memorie, lettere, telegrammi e su un'ampia documentazione storica, Erik Larson racconta, con ritmo romanzesco, dell'affondamento di uno dei piú grandi transatlantici della storia