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L'Illusionista è un racconto scritto nel momento in cui mi rendo conto che la nostra epoca è di grande avanzamento scientifico e di regresso morale, sia in ambito civile, religioso e politico. In effetti il racconto cerca di dimostrare quanto il regresso tocchi la nostra civiltà e cerca delle soluzioni a quello che io chiamo il Potere dell'uomo eteronomo. Soluzioni che ho trovato nell'opera dei filosofi nominati e tradotti in personaggi nel racconto, primi tra tutti Spinoza, Nietzsche e Giordano Bruno, sostenuti ed ampliati dagli altri filosofi.
Il racconto è fantastico, ma può anche essere letto come un'opera di fantascienza, poco importa, l'importante è far capire al lettore che l'inferno che sta vivendo non è una fatalità, ma il risultato della sua passività ed accettazione dell'inaccettabile.