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La raccolta poetica Poema del Cante Jondo è una originale opera di Federico García Lorca composta da una serie di liriche di lunghezza variabile. Il testo si organizza in varie parti e prende ispirazione da elementi della terra natia del poeta stesso: l'Andalusia. I temi ricorrenti sono tipicamente spagnoli e si va da paesaggi che includono monti, mari e fiumi a personaggi come il gitano, le donne, i cantanti.
Non possono mancare riferimenti alla vita religiosa popolare spagnola come gli elementi della passione del Cristo e il suono delle campane delle chiese di Granada e Cordova. Altro elemento fondamentale, da cui deriva il titolo della raccolta, è la musica, ma non quella flamenca tradizionale, ma un canto più primitivo, appunto il cante jondo. Questo tipo di canto è appena un vagito, è un'emissione più alta o più bassa della voce, è una ondulazione vocale che non può essere trascritta nel pentagramma tradizionale.
E' simile al trillo degli uccelli, al canto del gallo e alle musiche della natura tutta. Il cante jondo porta nelle sue note la nuda e struggente emozione delle prime razze orientali, quelle autentiche, di cui il gitano diventa il diretto erede. La siguiriya gitana è la canzone più emblematica del cante jondo, essa comincia con un urlo terribile, l'urlo delle generazioni morte, dei secoli scomparsi e delle evocazioni dell'amore sotto altre lune ed altri venti.
Viene alla luce un mondo fatto di emarginazione e di morte, un destino che tragicamente segnerà la fine di molti personaggi che si animano nelle liriche che del poeta stesso.