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"Questo è un romanzo cosmogonico, crea un universo". Stefano Bonaga alla presentazione del libro all'Ambasciatori di Bologna, 27 maggio 2017"Un libro controcorrente, contro i confusi canoni del contemporaneo". Davide Brullo, Pangea del 8 ottobre 2019Roma, 1911. Alla vigilia di cambiamenti che trasformeranno l'Europa, Giorgio, un giornalista di famiglia borghese, si abbandona all'inerzia rassicurante di un socialismo di facciata.
L'incontro con una giovane donna indipendente lo allontanerà da ciò che gli è più caro per spingerlo verso un cammino scomodo, unica via per la felicità. Riuscirà a cogliere la possibilità di un amore irripetibile, unico nella sua intensità? Attraverso un racconto che ha la freschezza della narrazione spontanea, Bianca, una ragazza emancipata che ha scelto di vivere una vita comunista e militante, tiene un diario intimo.
Una grave malattia e l'inaspettata irruzione nella propria vita di una passione tanto struggente quanto inverosimile, la porteranno a mettere in discussione le convinzioni più incrollabili. Il racconto di Giorgio, che dopo cinquant'anni ritorna sul proprio passato, si confronta così con le confessioni intime di una giovane donna dal destino drammatico, con un cambiamento di prospettiva che ricorda il capolavoro di Kurosawa Rashomon.
Al termine del romanzo, un'intervista a Pif sul tema "scegliere o far finta di niente?". Manuela Diliberto è nata a Palermo. Vive a Parigi dove si occupa di archeologia e storia dell'arte antica. Attualmente lavora ad un progetto letterario sul rapporto della società occidentale con l'Islam. L'Oscura allegrezza è il suo primo romanzo.