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New York. Autunno 1964. Benvenuti nel luogo e nel tempo degli incontri spiazzanti, nel mix di upper class e working class , intellettuali e rifiuti umani, fan e star. James Bond, Andy Warhol, Susan Sontag, Victor J. Banis: spie e celebrità di ordini culturali diversi, figure dello scarto, icone d'identità clandestina, emblemi di un elitarismo di massa, dei margini del visibile. Protagonisti di un copione in maschera il cui modo è l'ironia, quella forma di perversione - è il camp, dirà Sontag, recuperando una tradizione radicata nell'esuberanza teatrale e nelle sessualità eccentriche di fine Ottocento - che celebra l'eccesso, la messinscena di sé, « le cose che sono ciò che non sono ».
Dal neon dei cinema alle gallerie d'arte, dalle riviste d'avanguardia alle atmosfere chiaroscurali dei pulp erotici, « Intrigo internazionale » racconta una storia di spie: una storia d'identità prêtes-à-porter, di informatori, talpe, agenti sotto copertura, trame segrete, doppi giochi, tradimenti, segni rivelatori e falsi indizi. La storia e la mappa di un fenomeno che, innestandosi sul pop, interpreta le istanze più complesse della cultura della celebrità, dell'isteria del consumo e di una società innervata da una tensione crescente fra sovversione e riaffermazione dell'ordine, sperimentazione, devianza e sberleffo.
La mappa di una stagione irripetibile, quando farsi replica era ancora originale. Benvenuti all'inaugurazione dello Spettacolo Totale. Avete l'abito adatto?