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"Sono una donna bambina. Una donna segnata da un'infanzia e un'adolescenza trascorse in istituti per orfani. Io che orfana non sono. Nel chiuso di quelle stanze, mi � stata rubata la bellezza dei primi anni, la meraviglia della crescita, lo stupore per il mondo. E ho avuto in cambio dolore, umiliazione, ignoranza. Per questo, quando la porta di quelle stanze si � spalancata, ho dovuto imparare ogni cosa, mentre gli altri sapevano gi�.
Il racconto della mia storia riprende da dove l'avevo interrotto. Un mattino d'estate, il giorno successivo ai miei diciotto anni e poco prima di affrontare l'esame di maturit�, vengo espulsa dall'istituto. Buttata in mezzo a una strada, letteralmente. Tutti i miei averi sono un diario, un libro di scuola e gli abiti che porto addosso. Con quelli inizier� a percorrere la mia strada, senza sapere quale sia, senza sapere nemmeno se c'� per me, da qualche parte, una strada.
Non so nulla, neppure il significato delle cose pi� naturali della vita. Le imparer� tutte sulla mia pelle. Lentamente imparer� a difendermi. Ma ci vorranno anni, e forse ancora non mi sento del tutto salda nei risultati che ho raggiunto. Certo una cosa per me, oggi, � pi� importante di ogni altra: la famiglia che mi sono creata. I figli, soprattutto. Sono il mio tesoro prezioso. Sono quello per cui � valsa la pena resistere.
Per questo a chi mi domanda cosa voglio ora, rispondo: niente, mille volte niente. Ho avuto tutto." (E. La Spina)