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In queste pagine una voce di ragazzo irriverente, con un disincanto e un'ironia gi� matura, racconta esperienze di umili, affascinanti lavori presto vietati, di piccole e pi� o meno innocenti avventure anti-istituzionali, di calde solidariet� giovanili, all'interno di una struttura educativa cattolica chiusa e repressiva. La realt� narrata � quella di un paese siciliano all'indomani della Seconda guerra mondiale, con un passato e un presente di vita stenta e dolorosa, nel quale il microcosmo dell'istituto gi� allude a un sistema di potere e storture, subalternit� e divieti ben pi� diffuso e feroce.
Pubblicato nel 1963, "La ferita dell'aprile" � il primo romanzo di Vincenzo Consolo, che gi� contiene in nuce tutti i temi che gli saranno pi� cari: affronta consapevolmente il problema del potere in tutte le sue implicazioni, dall'insensatezza dei formalismi ai privilegi, osservati con sguardo irridente, insofferente e caricaturale dal protagonista adolescente, che li interpreta come proiezioni di quel mondo adulto fatto di vuoti e fastidiosi doveri, di dogmatismi, ottusit� e ipocrisie cui inevitabilmente anch'egli finir� per approdare.