Fare spazio alle attività culturali. QU3 – iQuaderni di U3, VI, 16, 2018
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- Nombre de pages80
- FormatPDF
- ISBN978-88-229-0977-0
- EAN9788822909770
- Date de parution18/10/2018
- Protection num.Adobe DRM
- Taille22 Mo
- Infos supplémentairespdf
- ÉditeurQuodlibet
Résumé
Nelle città sono presenti luoghi accoglienti e democratici nei quali si svolgono attvità culturali che possono essere intese come l'espressione di una forma avanzata di welfare, inclusiva e abilitante, alla quale possono partecipare attivamente anche persone provenienti da nazioni differenti. L'associazione eddyburg ha promosso nel 2017 una ricerca indipendente, per verificare se questo tipo di spazi culturali possa essere considerato come un servizio d'interesse generale essenziale, di cui garantire una presenza capillare.
E se sia utile includere tali strutture fra i requisiti obbligatori che devono essere rispettati nella formazione dei piani urbanistici. Il quaderno restituisce l'esito della ricerca, al termine della quale possiamo affermare l'importanza di uno "standard di valore", non basato su proporzioni e requisiti minimi, ma inteso come un riconoscimento formale degli spazi culturali come parte essenziale del diritto alla città.
Un dispositivo abilitante, quindi, capace di stimolare l'attivazione di politiche urbane orientate al riconoscimento dei luoghi dove si costruiscono quotidianamente la convivenza e l'integrazione culturale come fulcri dell'organizzazione della città.
E se sia utile includere tali strutture fra i requisiti obbligatori che devono essere rispettati nella formazione dei piani urbanistici. Il quaderno restituisce l'esito della ricerca, al termine della quale possiamo affermare l'importanza di uno "standard di valore", non basato su proporzioni e requisiti minimi, ma inteso come un riconoscimento formale degli spazi culturali come parte essenziale del diritto alla città.
Un dispositivo abilitante, quindi, capace di stimolare l'attivazione di politiche urbane orientate al riconoscimento dei luoghi dove si costruiscono quotidianamente la convivenza e l'integrazione culturale come fulcri dell'organizzazione della città.
Nelle città sono presenti luoghi accoglienti e democratici nei quali si svolgono attvità culturali che possono essere intese come l'espressione di una forma avanzata di welfare, inclusiva e abilitante, alla quale possono partecipare attivamente anche persone provenienti da nazioni differenti. L'associazione eddyburg ha promosso nel 2017 una ricerca indipendente, per verificare se questo tipo di spazi culturali possa essere considerato come un servizio d'interesse generale essenziale, di cui garantire una presenza capillare.
E se sia utile includere tali strutture fra i requisiti obbligatori che devono essere rispettati nella formazione dei piani urbanistici. Il quaderno restituisce l'esito della ricerca, al termine della quale possiamo affermare l'importanza di uno "standard di valore", non basato su proporzioni e requisiti minimi, ma inteso come un riconoscimento formale degli spazi culturali come parte essenziale del diritto alla città.
Un dispositivo abilitante, quindi, capace di stimolare l'attivazione di politiche urbane orientate al riconoscimento dei luoghi dove si costruiscono quotidianamente la convivenza e l'integrazione culturale come fulcri dell'organizzazione della città.
E se sia utile includere tali strutture fra i requisiti obbligatori che devono essere rispettati nella formazione dei piani urbanistici. Il quaderno restituisce l'esito della ricerca, al termine della quale possiamo affermare l'importanza di uno "standard di valore", non basato su proporzioni e requisiti minimi, ma inteso come un riconoscimento formale degli spazi culturali come parte essenziale del diritto alla città.
Un dispositivo abilitante, quindi, capace di stimolare l'attivazione di politiche urbane orientate al riconoscimento dei luoghi dove si costruiscono quotidianamente la convivenza e l'integrazione culturale come fulcri dell'organizzazione della città.