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La vostra dimanda non m'ha colto alla sprovvista, par a me ; ché è poco, da casa mia, dal Falero, mi toccò a venire su in città. Ora un tale dei miei conoscenti, di lungi, m'aocchiò da dietro, e mi diè una voce in maniera scherzosa dicendo : - Eh tu, Falerese, Apollodoro, non aspetti eh ? - Io sto, e aspetto. Ed egli : - Io cercavo di te pur ora, Apollodoro mio, per la voglia che io ho d'aver conoscenza degli amorosi ragionamenti fatti al banchetto da Agatone, Socrate, Alcibiade e quegli altri che vi si trovavano.
Parlommene sí un tale che li aveva sentiti da Fenice, il figliuol di Filippo ; ed egli mi disse che li sapevi anche tu : tanto per parte sua mi lasciò in un bel buio. Va', contame...