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Le parole di Sara Santoro illustrano i propositi di quest'omaggio in due volumi. Essi trattano di un'archeologia al plurale, o piuttosto di archeologie, nell'accezione che la studiosa amava intendere. Un modo d'insegnare, fare ricerca e divulgazione estraneo a cloisonnements disciplinari teorici. Se, infatti, il volume I spazia dall'archeometria a Pompei, o ancora dall'urbanistica allo studio paesaggistico, il volume II affronta temi che dall'esegesi letterario-iconografica si spingono fino all'analisi stratigrafica.
II fil rouge è la dinamica tra dettaglio e sintesi, tesa alla finalità ultima della ricerca archeologica, l'essere umano. Un'opera che riproduce la dialettica tra il chaos proprio all'innata curiositas di Sara Santoro ed un ugualmente suo e solido kosmos metodologico : due dimensioni legate l'una all'altra e che in lei raggiungevano la più alta espressione nell'entusiasmo di un insegnamento etimologicamente enciclopedico.