Strindberg l'italiano. 130 anni di storia
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- FormatePub
- ISBN978-88-7470-443-9
- EAN9788874704439
- Date de parution06/05/2015
- Protection num.Digital Watermarking
- Taille1 Mo
- Infos supplémentairesepub
- ÉditeurEdizioni di Pagina
Résumé
Dalle prime timide menzioni del nome di August Strindberg sulla stampa in Italia, nel 1884, sino all'ultimissima regia di Luca Ronconi, a Spoleto, nel 2014: centotrent'anni di storia scenica (ma anche critica ed editoriale) del grande drammaturgo svedese che, fra cadute, eclissi e trionfi, ha diviso immancabilmente il nostro pubblico, i cronisti e gli studiosi, ponendo loro il problema della modernità nell'arte scenica e del "fuoco", creativo e anticonformista, di un genio esotico, non facile da avvicinare, ma decisamente affascinante.
In primo piano, anche la potenza interpretativa di grandi attori come Zacconi; il vivace dibattito che coinvolge da Croce in poi germanisti e filosofi di vaglia; ampi squarci sulle vicende culturali italiane dal positivismo a Pasolini e sugli sviluppi del nostro teatro di regia, moderno e postmoderno. Insomma, la lenta, ma decisa ascesa di Strindberg al Pantheon italiano, che culmina negli anni Settanta-Ottanta; la sua stabilizzazione come essenziale riferimento teatrale e una sorpresa conclusiva: l'autore svedese da noi non è sta-to meno intensamente tradotto, rappresenta-to e vissuto che in Francia, dove pure s'è largamente giocata la partita della sua contro-versa fortuna continentale.
In primo piano, anche la potenza interpretativa di grandi attori come Zacconi; il vivace dibattito che coinvolge da Croce in poi germanisti e filosofi di vaglia; ampi squarci sulle vicende culturali italiane dal positivismo a Pasolini e sugli sviluppi del nostro teatro di regia, moderno e postmoderno. Insomma, la lenta, ma decisa ascesa di Strindberg al Pantheon italiano, che culmina negli anni Settanta-Ottanta; la sua stabilizzazione come essenziale riferimento teatrale e una sorpresa conclusiva: l'autore svedese da noi non è sta-to meno intensamente tradotto, rappresenta-to e vissuto che in Francia, dove pure s'è largamente giocata la partita della sua contro-versa fortuna continentale.
Dalle prime timide menzioni del nome di August Strindberg sulla stampa in Italia, nel 1884, sino all'ultimissima regia di Luca Ronconi, a Spoleto, nel 2014: centotrent'anni di storia scenica (ma anche critica ed editoriale) del grande drammaturgo svedese che, fra cadute, eclissi e trionfi, ha diviso immancabilmente il nostro pubblico, i cronisti e gli studiosi, ponendo loro il problema della modernità nell'arte scenica e del "fuoco", creativo e anticonformista, di un genio esotico, non facile da avvicinare, ma decisamente affascinante.
In primo piano, anche la potenza interpretativa di grandi attori come Zacconi; il vivace dibattito che coinvolge da Croce in poi germanisti e filosofi di vaglia; ampi squarci sulle vicende culturali italiane dal positivismo a Pasolini e sugli sviluppi del nostro teatro di regia, moderno e postmoderno. Insomma, la lenta, ma decisa ascesa di Strindberg al Pantheon italiano, che culmina negli anni Settanta-Ottanta; la sua stabilizzazione come essenziale riferimento teatrale e una sorpresa conclusiva: l'autore svedese da noi non è sta-to meno intensamente tradotto, rappresenta-to e vissuto che in Francia, dove pure s'è largamente giocata la partita della sua contro-versa fortuna continentale.
In primo piano, anche la potenza interpretativa di grandi attori come Zacconi; il vivace dibattito che coinvolge da Croce in poi germanisti e filosofi di vaglia; ampi squarci sulle vicende culturali italiane dal positivismo a Pasolini e sugli sviluppi del nostro teatro di regia, moderno e postmoderno. Insomma, la lenta, ma decisa ascesa di Strindberg al Pantheon italiano, che culmina negli anni Settanta-Ottanta; la sua stabilizzazione come essenziale riferimento teatrale e una sorpresa conclusiva: l'autore svedese da noi non è sta-to meno intensamente tradotto, rappresenta-to e vissuto che in Francia, dove pure s'è largamente giocata la partita della sua contro-versa fortuna continentale.