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Come vivremo fra trent'anni? Non siamo ancora in grado di prevedere il futuro, ma alcune risposte sono certe, o quasi. Per esempio, non avremo un'auto di proprietà: pagheremo per abbonarci a un servizio di mobilità e trasporto da utilizzare all'occorrenza. Anzi, non possederemo quasi nulla, ma quando ci servirà qualcosa potremo accedervi facilmente. La realtà virtuale sarà ormai « reale », farà parte di qualsiasi telefono cellulare.
Dialogheremo con tutti i nostri dispositivi elettronici grazie a una serie predefi nita di gesti, e tutte le superfi ci saranno coperte di schermi interattivi, ognuno dei quali ricambierà puntualmente i nostri sguardi. Tutti gli aspetti della nostra vita quotidiana saranno tracciabili e registrabili, da noi stessi ma anche dagli altri. I robot e le macchine pensanti ci avranno rimpiazzati nei vecchi impieghi, ma non resteremo senza lavoro, perché nel frattempo proprio quelle tecnologie avranno creato nuove occupazioni.
Trent'anni fa Kevin Kelly - uno dei fondatori della rivista Wired - previde che l'avvento di Internet avrebbe rivoluzionato il mondo. L'inevitabile descrive - con il saggio ottimismo che è proprio dei grandi visionari - la strada che l'innovazione sta tracciando per i prossimi decenni. Leggendo queste pagine saremo catapultati in un futuro nel quale l'intelligenza artifi ciale e immense reti di dati e saperi avranno permeato di conoscenza ogni aspetto della realtà umana; e tutto sarà fl uido, accessibile, condivisibile, interattivo e sempre in divenire.
La prosa entusiasmante di Kelly ci farà vivere le nostre vite future, e osserveremo il nostro nuovo modo di lavorare, apprendere, giocare, comprare, comunicare con gli altri. Le forze tecnologiche che stanno riplasmando la società sono già attive, sono interdipendenti, e sono soprattutto inarrestabili. È inutile opporsi. Dobbiamo invece predisporci ad accogliere la complessa e stupefacente convergenza tra l'umanità e le macchine, una sinergia che spezzerà ogni confi ne nazionale e ogni legge dell'economia, e che a volte potrà produrre caos e scontento, ma porterà soprattutto straordinari benefi ci individuali e sociali.