Heidegger e Dostoevskij

Par : Benjamin Fondane
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  • FormatePub
  • ISBN1281018075
  • EAN9791281018075
  • Date de parution26/07/2022
  • Protection num.Digital Watermarking
  • Taille209 Ko
  • Infos supplémentairesepub
  • ÉditeurMagog

Résumé

Volitivo, umbratile per eccesso meridiano, Benjamin Fondane, nonostante le sue ritrosie, a volte rabbiose, si erge come il pensatore decisivo. Allievo di Lev Sestov, poeta, attore, attirato dagli estremi, fu amico di Emil Cioran, che ne riconobbe la personalità, la coincidenza inderogabile tra viso e verbo, corpo e corpus: "Il volto più solcato, più scavato che si possa immaginare, un volto dalle rughe millenarie, ma in nessun modo irrigidite perché animate dal tormento più contagioso ed esplosivo.
Non mi saziavo di contemplarle. Mai avevo veduto prima un tale accordo tra l'apparire e il dire, tra la fisionomia e la parola. Mi è impossibile pensare alla minima frase di Fondane senza percepire immediatamente la presenza imperiosa dei suoi tratti". Fustigatore dei filosofi, poeta imperiale, studioso lacerante di Rimbaud e di Baudelaire, nel 1932 Fondane scrive il saggio "Martin Heidegger sur les routes de Dostoyevski", pubblicato su "Cahiers du Sud", il bimestrale diretto da Jean Ballard, e poi su "Sur", la rivista di Vitoria Ocampo, eccentrica mecenate, amica di Jorge Luis Borges.
Finora inedito in Italia, questo testo costituisce una sfida al principio di non contraddizione, alla ragionevolezza che vela le domande indecenti, impossibili. Ad ogni istante, Fondane ci mette a nudo, rimanda alla ferocia del pensiero selvaggio, sa che è dei poeti la verità, il suo crudo bagliore. Curato da Luca Orlandini - che ha tradotto le opere maggiori di Fondane in Italia - il libro assembla anche i saggi su Edmund Husserl e Søren Kierkegaard, consentendo un viaggio vertiginoso e sintetico nei temi fondamentali del pensatore che ha fatto lo scalpo ai filosofi.
Volitivo, umbratile per eccesso meridiano, Benjamin Fondane, nonostante le sue ritrosie, a volte rabbiose, si erge come il pensatore decisivo. Allievo di Lev Sestov, poeta, attore, attirato dagli estremi, fu amico di Emil Cioran, che ne riconobbe la personalità, la coincidenza inderogabile tra viso e verbo, corpo e corpus: "Il volto più solcato, più scavato che si possa immaginare, un volto dalle rughe millenarie, ma in nessun modo irrigidite perché animate dal tormento più contagioso ed esplosivo.
Non mi saziavo di contemplarle. Mai avevo veduto prima un tale accordo tra l'apparire e il dire, tra la fisionomia e la parola. Mi è impossibile pensare alla minima frase di Fondane senza percepire immediatamente la presenza imperiosa dei suoi tratti". Fustigatore dei filosofi, poeta imperiale, studioso lacerante di Rimbaud e di Baudelaire, nel 1932 Fondane scrive il saggio "Martin Heidegger sur les routes de Dostoyevski", pubblicato su "Cahiers du Sud", il bimestrale diretto da Jean Ballard, e poi su "Sur", la rivista di Vitoria Ocampo, eccentrica mecenate, amica di Jorge Luis Borges.
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