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  • Nombre de pages136
  • FormatePub
  • ISBN978-88-3302-300-7
  • EAN9788833023007
  • Date de parution04/07/2025
  • Protection num.Digital Watermarking
  • Taille8 Mo
  • Infos supplémentairesepub
  • ÉditeurEleuthera

Résumé

A partire dalla storia di un progetto collettivo, lo studio di architettura TAMassociati, e dalle esperienze sul campo con Emergency, Pantaleo delinea un'intuizione centrale per l'architettura nell'epoca dell'Antropocene: la contemporaneità richiede un modello corale, che esplori un approccio progettuale cooperativo incentrato sul noi, abbandonando l'io individualista e autoriale. Di fronte all'apparente inefficacia degli strumenti attuali nell'affrontare una crisi ambientale e sociale che pare irreversibile, la progettazione di spazi condivisi può essere una risposta concreta per la cura del presente e del domani, a condizione di mettere al centro concetti come partecipazione, attivismo, riconciliazione, bellezza e soprattutto dono.
Un atto dirompente in grado di sovvertire l'imperante logica del profitto. È dunque arrivato il momento che l'architettura dell'io, spettacolare e al servizio del capitale, lasci il posto alle architetture del noi, plurali, collaborative, libertarie, in grado di ricostruire i legami comunitari e dare forma a un abitare più equo.
A partire dalla storia di un progetto collettivo, lo studio di architettura TAMassociati, e dalle esperienze sul campo con Emergency, Pantaleo delinea un'intuizione centrale per l'architettura nell'epoca dell'Antropocene: la contemporaneità richiede un modello corale, che esplori un approccio progettuale cooperativo incentrato sul noi, abbandonando l'io individualista e autoriale. Di fronte all'apparente inefficacia degli strumenti attuali nell'affrontare una crisi ambientale e sociale che pare irreversibile, la progettazione di spazi condivisi può essere una risposta concreta per la cura del presente e del domani, a condizione di mettere al centro concetti come partecipazione, attivismo, riconciliazione, bellezza e soprattutto dono.
Un atto dirompente in grado di sovvertire l'imperante logica del profitto. È dunque arrivato il momento che l'architettura dell'io, spettacolare e al servizio del capitale, lasci il posto alle architetture del noi, plurali, collaborative, libertarie, in grado di ricostruire i legami comunitari e dare forma a un abitare più equo.