Vita et Miracula Rosae de Viterbio
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- Poids0.59 kg
- Dimensions15,5 cm × 24,5 cm × 0,0 cm
- ISBN978-2-503-58998-5
- EAN9782503589985
- Date de parution24/02/2021
- CollectionCorpus Christianorum. Continua
- ÉditeurBrepols
Résumé
Le poche notizie che si hanno sulla vita e i miracoli di Rosa da Viterbo, la fanciulla nata attorno al 1233 e morta nel 1251 o 1252, che diede testimonianze della sua fede al tempo di Federico II, sono note da tempo. Tutti coloro che hanno scritto di Rosa da Viterbo hanno attinto, direttamente o più spesso indirettamente, dal verbale del processo di canonizzazione svoltosi a Viterbo al tempo di papa Callisto III, a distanza di due secoli e poco più dalla morte della beata.
Questa fonte però non è conosciuta in maniera scientifica. Gli atti del processo di canonizzazione del 1457 non sono mai stati pubblicati. La Vita che vi è contenuta fu pubblicata (piuttosto malamente) per la prima volta nel 1742 dal canonico viterbese Feliciano Bussi nella sua Istoria della Città di Viterbo. Migliore, naturalmente, ma perfettibile è l'edizione che della Vita e dei Miracula fecero nel 1868 i padri Bollandisti nei loro Acta Sanctorum.
Nel 1952 pubblicò ottimamente la Vita Giuseppe Abate. Infine, la Vita e i Miracula di Rosa hanno fatto oggetto del primo anno di attività (2016-2017) del Laboratorio di agiografia (sottotitolo : Filologia, edizione, interpretazione delle fonti) aggregato alla Scuola superiore di studi medievali e francescani della Pontificia Università Antonianum, ed è stato pubblicato un volume che riproduce il lavoro seminariale.
Della Vita e dei miracoli di Rosa si hanno, però, altri due altri testimoni, uno conservato a Parigi e uno a Parma, certamente legati al processo. Questa edizione si basa per la prima volta sul trattamento contestuale di tutti i prodotti documentari e librari ad oggi connessi all'iniziativa del 1456-57.
Questa fonte però non è conosciuta in maniera scientifica. Gli atti del processo di canonizzazione del 1457 non sono mai stati pubblicati. La Vita che vi è contenuta fu pubblicata (piuttosto malamente) per la prima volta nel 1742 dal canonico viterbese Feliciano Bussi nella sua Istoria della Città di Viterbo. Migliore, naturalmente, ma perfettibile è l'edizione che della Vita e dei Miracula fecero nel 1868 i padri Bollandisti nei loro Acta Sanctorum.
Nel 1952 pubblicò ottimamente la Vita Giuseppe Abate. Infine, la Vita e i Miracula di Rosa hanno fatto oggetto del primo anno di attività (2016-2017) del Laboratorio di agiografia (sottotitolo : Filologia, edizione, interpretazione delle fonti) aggregato alla Scuola superiore di studi medievali e francescani della Pontificia Università Antonianum, ed è stato pubblicato un volume che riproduce il lavoro seminariale.
Della Vita e dei miracoli di Rosa si hanno, però, altri due altri testimoni, uno conservato a Parigi e uno a Parma, certamente legati al processo. Questa edizione si basa per la prima volta sul trattamento contestuale di tutti i prodotti documentari e librari ad oggi connessi all'iniziativa del 1456-57.
Le poche notizie che si hanno sulla vita e i miracoli di Rosa da Viterbo, la fanciulla nata attorno al 1233 e morta nel 1251 o 1252, che diede testimonianze della sua fede al tempo di Federico II, sono note da tempo. Tutti coloro che hanno scritto di Rosa da Viterbo hanno attinto, direttamente o più spesso indirettamente, dal verbale del processo di canonizzazione svoltosi a Viterbo al tempo di papa Callisto III, a distanza di due secoli e poco più dalla morte della beata.
Questa fonte però non è conosciuta in maniera scientifica. Gli atti del processo di canonizzazione del 1457 non sono mai stati pubblicati. La Vita che vi è contenuta fu pubblicata (piuttosto malamente) per la prima volta nel 1742 dal canonico viterbese Feliciano Bussi nella sua Istoria della Città di Viterbo. Migliore, naturalmente, ma perfettibile è l'edizione che della Vita e dei Miracula fecero nel 1868 i padri Bollandisti nei loro Acta Sanctorum.
Nel 1952 pubblicò ottimamente la Vita Giuseppe Abate. Infine, la Vita e i Miracula di Rosa hanno fatto oggetto del primo anno di attività (2016-2017) del Laboratorio di agiografia (sottotitolo : Filologia, edizione, interpretazione delle fonti) aggregato alla Scuola superiore di studi medievali e francescani della Pontificia Università Antonianum, ed è stato pubblicato un volume che riproduce il lavoro seminariale.
Della Vita e dei miracoli di Rosa si hanno, però, altri due altri testimoni, uno conservato a Parigi e uno a Parma, certamente legati al processo. Questa edizione si basa per la prima volta sul trattamento contestuale di tutti i prodotti documentari e librari ad oggi connessi all'iniziativa del 1456-57.
Questa fonte però non è conosciuta in maniera scientifica. Gli atti del processo di canonizzazione del 1457 non sono mai stati pubblicati. La Vita che vi è contenuta fu pubblicata (piuttosto malamente) per la prima volta nel 1742 dal canonico viterbese Feliciano Bussi nella sua Istoria della Città di Viterbo. Migliore, naturalmente, ma perfettibile è l'edizione che della Vita e dei Miracula fecero nel 1868 i padri Bollandisti nei loro Acta Sanctorum.
Nel 1952 pubblicò ottimamente la Vita Giuseppe Abate. Infine, la Vita e i Miracula di Rosa hanno fatto oggetto del primo anno di attività (2016-2017) del Laboratorio di agiografia (sottotitolo : Filologia, edizione, interpretazione delle fonti) aggregato alla Scuola superiore di studi medievali e francescani della Pontificia Università Antonianum, ed è stato pubblicato un volume che riproduce il lavoro seminariale.
Della Vita e dei miracoli di Rosa si hanno, però, altri due altri testimoni, uno conservato a Parigi e uno a Parma, certamente legati al processo. Questa edizione si basa per la prima volta sul trattamento contestuale di tutti i prodotti documentari e librari ad oggi connessi all'iniziativa del 1456-57.