Miti senza dèi. Teatro senza dio

Par : Lina Prosa
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  • Nombre de pages213
  • PrésentationBroché
  • FormatGrand Format
  • Poids0.22 kg
  • Dimensions11,5 cm × 20,0 cm × 1,5 cm
  • ISBN978-88-97276-90-6
  • EAN9788897276906
  • Date de parution01/01/2018
  • ÉditeurEditoria & Spettacolo

Résumé

Mythos vuol dire in greco primariamente parola : il termine una forma rappresentativa dell'immaginazione che ha radici nel primevo atto dell'immaginare e iega a variazioni infinite nel momento in cui si erge nella storia dei fatti e dei documenti. esti testi di Lina Prosa sono etimologicamente mitici, attingendo a figure fisse dall'immaginario occidentale, che si moltiplicano attraverso le infinite sfumature dovute all'esperienza, al dolore, all'intimità di chi scrive, ma anche di chi legge e di chi ascolta.
[...] Le loro figure, voci recitanti, ci sono familiari proprio perché archetipiche : e sono figure di donne, simboli della condizione femminile e della sua esperienza, immutata nei secoli, nel mondo dominato da regole e convenzioni imposte dagli uomini. Testi mitici [...] in cui però il mito diventa solo il pallido riflesso di condizioni attualissime : visi ritrova la tragedia dei profughi delle guerre, l'estraneità dei barbari torturati nel fiore della civiltà, i microcosmi familiari segnati dalla sottile e pervicace violenza di chi più dovrebbe star bene, la solitudine incolmabile di chi è costretto a strappare la vita nello squallore della povertà nera.
Ma anche il coraggio silenzioso ed ostinato del corpo di donna costretto a sfiorire, della carne che si trasforma e diventa da macello torturata dal disamore, dall'indifferenza e dalla malattia Sono miti, questi terribili racconti di sofferenza, sangue, doere, sopraffazione ? Sono dunque argomento da teatro ? O invece scintille dai quotidiano che imitano il teatro e i suoi personaggi nelle più oscure cronache ?
Mythos vuol dire in greco primariamente parola : il termine una forma rappresentativa dell'immaginazione che ha radici nel primevo atto dell'immaginare e iega a variazioni infinite nel momento in cui si erge nella storia dei fatti e dei documenti. esti testi di Lina Prosa sono etimologicamente mitici, attingendo a figure fisse dall'immaginario occidentale, che si moltiplicano attraverso le infinite sfumature dovute all'esperienza, al dolore, all'intimità di chi scrive, ma anche di chi legge e di chi ascolta.
[...] Le loro figure, voci recitanti, ci sono familiari proprio perché archetipiche : e sono figure di donne, simboli della condizione femminile e della sua esperienza, immutata nei secoli, nel mondo dominato da regole e convenzioni imposte dagli uomini. Testi mitici [...] in cui però il mito diventa solo il pallido riflesso di condizioni attualissime : visi ritrova la tragedia dei profughi delle guerre, l'estraneità dei barbari torturati nel fiore della civiltà, i microcosmi familiari segnati dalla sottile e pervicace violenza di chi più dovrebbe star bene, la solitudine incolmabile di chi è costretto a strappare la vita nello squallore della povertà nera.
Ma anche il coraggio silenzioso ed ostinato del corpo di donna costretto a sfiorire, della carne che si trasforma e diventa da macello torturata dal disamore, dall'indifferenza e dalla malattia Sono miti, questi terribili racconti di sofferenza, sangue, doere, sopraffazione ? Sono dunque argomento da teatro ? O invece scintille dai quotidiano che imitano il teatro e i suoi personaggi nelle più oscure cronache ?
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