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Un cucciolo orfano di madre viene raccolto e accudito da un uomo. Quell'uomo è Giovanni Falcone, magistrato impegnato a contrastare la mafia nella Palermo insanguinata degli anni Ottanta. Uccio, più volte scampato alla morte, ha maturato un senso di giustizia che lo spinge a impegnarsi contro la malavita. Ma una none, mentre si esercita ad affinare il suo latrato, da un palazzo li vicino scende Giovanni Falcone, che lo accarezza e che, malgrado non possa portarlo a casa, lo accoglie amo-revolmente nell'atrio del tribunale di Palermo, dove opera con il suo pool antimafia.
Da quel momento, mentre si susseguono i Cristi delicti di mafia, tra cane e padrone si instaura un'inten-sa amicizia, che verrà stroncata solo dal brutale omicidio del magistrato. Alla fine, vecchio e con le ultime forze, Uccio prende dimora nell'atrio del tribunale di Palermo per vegliare la statua del giudice presa di mira dai teppisti, mettendo in atto cosí la lezione più importante appresa da Falcone : il coraggio.
Nel trentennale della strage di Capaci, un rac-conto commovente e delicato che, con leg-gerezza e senza toni retorici, affronta un tema difficile e una delle pagine più bufe della no-stra Storia dimostrando che l'amore e il senso di giustizia possono trionfare su qualsiasi forma di violenza e sopraffazione.