Tutto un altro mondo
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- FormatePub
- ISBN978-88-9310-518-7
- EAN9788893105187
- Date de parution17/11/2022
- Protection num.Digital Watermarking
- Taille15 Mo
- Infos supplémentairesepub
- ÉditeurLimes
Résumé
"Il mondo "altro" è quello che la guerra in Ucraina sta contribuendo a plasmare. Spartiacque di dinamiche già in corso ed esso stesso "produttore di storia", questo conflitto mette drasticamente in discussione l'ordine americanocentrico uscito dalla fine della guerra fredda. Ma anche gli equilibri di un continente europeo che si pensava definitivamente pacificato e consegnato a un eterno presente sotto le insegne dell'"impero americano".
La tragica e maldestra mossa di Vladimir Putin rimette in discussione questi assiomi.
Sullo sfondo, la crescente intensità del confronto Cina-Stati Uniti - vera cifra geopolitica del nostro tempo - configura un mondo in piena riorganizzazione. Processo tumultuoso, denso di incognite e di opportunità, come ogni fase storica di riassestamento dei macro-equilibri di potenza. La prima parte del volume, "Bollettino della Guerra Grande", fotografa la situazione attuale provando a interpretare le dinamiche europee e trans-pacifiche in chiave prospettica. La seconda, "Italia, soggetto o preda?", si concentra sul nostro paese cui decenni di eterodirezione strategica e destrutturazione politico-istituzionale - all'insegna di un "vincolo esterno" mal sofferto ma sempre invocato - pongono sfide specifiche in una fase che richiede visione e destrezza particolari. La terza parte, "Caoslandia è preda", illustra i contraccolpi della Guerra Grande su paesi e regioni più fragili, che la serrata competizione geopolitica rende oggetto di mire altrui ma il cui peso geografico, demografico ed ecologico rende variabile rilevante anche per il cosiddetto primo mondo.
"Fortezza Europa" inclusa. Limes si basa sull'incrocio di competenze e approcci molto diversi. Ad essa collaborano infatti studiosi (storici, geografi, sociologi, politologi, giuristi, antropologi eccetera) ma anche decisori (politici, diplomatici, militari, imprenditori, manager eccetera), in uno scambio aperto di opinioni e in una feconda contaminazione di approcci. Salvo le opinioni apertamente razziste, in quanto tali avverse a un dibattito aperto e paritario, tutte le idee politiche e geopolitiche hanno pieno accesso alla rivista. Essa si fonda infatti sul confronto contrastivo di rappresentazioni e progetti geopolitici diversi o anche opposti.
L'essenziale è che essi siano riconducibili a conflitti di potere nello spazio (terrestre, marittimo, aereo), e che siano quindi cartografabili. L'uso di cartine geopolitiche è quindi essenziale per sviluppare il confronto, e su Limes infatti la cartografia abbonda."
Sullo sfondo, la crescente intensità del confronto Cina-Stati Uniti - vera cifra geopolitica del nostro tempo - configura un mondo in piena riorganizzazione. Processo tumultuoso, denso di incognite e di opportunità, come ogni fase storica di riassestamento dei macro-equilibri di potenza. La prima parte del volume, "Bollettino della Guerra Grande", fotografa la situazione attuale provando a interpretare le dinamiche europee e trans-pacifiche in chiave prospettica. La seconda, "Italia, soggetto o preda?", si concentra sul nostro paese cui decenni di eterodirezione strategica e destrutturazione politico-istituzionale - all'insegna di un "vincolo esterno" mal sofferto ma sempre invocato - pongono sfide specifiche in una fase che richiede visione e destrezza particolari. La terza parte, "Caoslandia è preda", illustra i contraccolpi della Guerra Grande su paesi e regioni più fragili, che la serrata competizione geopolitica rende oggetto di mire altrui ma il cui peso geografico, demografico ed ecologico rende variabile rilevante anche per il cosiddetto primo mondo.
"Fortezza Europa" inclusa. Limes si basa sull'incrocio di competenze e approcci molto diversi. Ad essa collaborano infatti studiosi (storici, geografi, sociologi, politologi, giuristi, antropologi eccetera) ma anche decisori (politici, diplomatici, militari, imprenditori, manager eccetera), in uno scambio aperto di opinioni e in una feconda contaminazione di approcci. Salvo le opinioni apertamente razziste, in quanto tali avverse a un dibattito aperto e paritario, tutte le idee politiche e geopolitiche hanno pieno accesso alla rivista. Essa si fonda infatti sul confronto contrastivo di rappresentazioni e progetti geopolitici diversi o anche opposti.
L'essenziale è che essi siano riconducibili a conflitti di potere nello spazio (terrestre, marittimo, aereo), e che siano quindi cartografabili. L'uso di cartine geopolitiche è quindi essenziale per sviluppare il confronto, e su Limes infatti la cartografia abbonda."
"Il mondo "altro" è quello che la guerra in Ucraina sta contribuendo a plasmare. Spartiacque di dinamiche già in corso ed esso stesso "produttore di storia", questo conflitto mette drasticamente in discussione l'ordine americanocentrico uscito dalla fine della guerra fredda. Ma anche gli equilibri di un continente europeo che si pensava definitivamente pacificato e consegnato a un eterno presente sotto le insegne dell'"impero americano".
La tragica e maldestra mossa di Vladimir Putin rimette in discussione questi assiomi.
Sullo sfondo, la crescente intensità del confronto Cina-Stati Uniti - vera cifra geopolitica del nostro tempo - configura un mondo in piena riorganizzazione. Processo tumultuoso, denso di incognite e di opportunità, come ogni fase storica di riassestamento dei macro-equilibri di potenza. La prima parte del volume, "Bollettino della Guerra Grande", fotografa la situazione attuale provando a interpretare le dinamiche europee e trans-pacifiche in chiave prospettica. La seconda, "Italia, soggetto o preda?", si concentra sul nostro paese cui decenni di eterodirezione strategica e destrutturazione politico-istituzionale - all'insegna di un "vincolo esterno" mal sofferto ma sempre invocato - pongono sfide specifiche in una fase che richiede visione e destrezza particolari. La terza parte, "Caoslandia è preda", illustra i contraccolpi della Guerra Grande su paesi e regioni più fragili, che la serrata competizione geopolitica rende oggetto di mire altrui ma il cui peso geografico, demografico ed ecologico rende variabile rilevante anche per il cosiddetto primo mondo.
"Fortezza Europa" inclusa. Limes si basa sull'incrocio di competenze e approcci molto diversi. Ad essa collaborano infatti studiosi (storici, geografi, sociologi, politologi, giuristi, antropologi eccetera) ma anche decisori (politici, diplomatici, militari, imprenditori, manager eccetera), in uno scambio aperto di opinioni e in una feconda contaminazione di approcci. Salvo le opinioni apertamente razziste, in quanto tali avverse a un dibattito aperto e paritario, tutte le idee politiche e geopolitiche hanno pieno accesso alla rivista. Essa si fonda infatti sul confronto contrastivo di rappresentazioni e progetti geopolitici diversi o anche opposti.
L'essenziale è che essi siano riconducibili a conflitti di potere nello spazio (terrestre, marittimo, aereo), e che siano quindi cartografabili. L'uso di cartine geopolitiche è quindi essenziale per sviluppare il confronto, e su Limes infatti la cartografia abbonda."
Sullo sfondo, la crescente intensità del confronto Cina-Stati Uniti - vera cifra geopolitica del nostro tempo - configura un mondo in piena riorganizzazione. Processo tumultuoso, denso di incognite e di opportunità, come ogni fase storica di riassestamento dei macro-equilibri di potenza. La prima parte del volume, "Bollettino della Guerra Grande", fotografa la situazione attuale provando a interpretare le dinamiche europee e trans-pacifiche in chiave prospettica. La seconda, "Italia, soggetto o preda?", si concentra sul nostro paese cui decenni di eterodirezione strategica e destrutturazione politico-istituzionale - all'insegna di un "vincolo esterno" mal sofferto ma sempre invocato - pongono sfide specifiche in una fase che richiede visione e destrezza particolari. La terza parte, "Caoslandia è preda", illustra i contraccolpi della Guerra Grande su paesi e regioni più fragili, che la serrata competizione geopolitica rende oggetto di mire altrui ma il cui peso geografico, demografico ed ecologico rende variabile rilevante anche per il cosiddetto primo mondo.
"Fortezza Europa" inclusa. Limes si basa sull'incrocio di competenze e approcci molto diversi. Ad essa collaborano infatti studiosi (storici, geografi, sociologi, politologi, giuristi, antropologi eccetera) ma anche decisori (politici, diplomatici, militari, imprenditori, manager eccetera), in uno scambio aperto di opinioni e in una feconda contaminazione di approcci. Salvo le opinioni apertamente razziste, in quanto tali avverse a un dibattito aperto e paritario, tutte le idee politiche e geopolitiche hanno pieno accesso alla rivista. Essa si fonda infatti sul confronto contrastivo di rappresentazioni e progetti geopolitici diversi o anche opposti.
L'essenziale è che essi siano riconducibili a conflitti di potere nello spazio (terrestre, marittimo, aereo), e che siano quindi cartografabili. L'uso di cartine geopolitiche è quindi essenziale per sviluppare il confronto, e su Limes infatti la cartografia abbonda."