Tutte le strade sono aperte

Par : Annemarie Schwarzenbach
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  • FormatePub
  • ISBN978-88-6576-414-5
  • EAN9788865764145
  • Date de parution26/02/2015
  • Protection num.Digital Watermarking
  • Taille4 Mo
  • Infos supplémentairesepub
  • ÉditeurIl Saggiatore

Résumé

Inquieta, androgina, nomade in fuga da se stessa, icona eterea e trasgressiva: Annemarie Schwarzenbach è tutto questo, un romantico Ulisse senza Itaca. In un nefasto 1939, lasciandosi alle spalle un'Europa sull'orlo della guerra e l'amore tormentato con Erika Mann, Annemarie prende la via dell'Oriente a bordo di una Ford con l'amica scrittrice Ella Maillart. Due donne sole scoprono l'Afghanistan, unpae se ai confi ni del mondo dove il tempo è rarefatto e brevi tragitti diventano peregrinazioni digiorni interi.
Annemarie racconta quello che vedee sente in un quaderno di viaggio che lascia stupitiper la sua incredibile modernità: quei paesaggiscomparsi, distrutti dalle recenti guerre, dilaniatidalle tensioni etniche, attraverso le parole di Annemarie si mostrano ancora nella loro purezza, in un riverbero di colori polverosi, sguardi profondi, voci lontane. Prende forma un viaggio che è dura scuola divita, abitudine all'incontro e alla perdita, aperturaall'altro e alla parte più in ombra di se stessi.
DallaTurchia alla Persia, fi no agli altopiani afghani, Annemarie si interroga sulla condizione delle donnecol chador, si ferma a bere il tè nelle tende gialloocra delle tribù pashtun, attraversa tempeste disabbia e deserti di cardi. Nomi come Pamir, HinduKush e Mazar-i-Sharif, molto più che indicazionigeografi che, nel suo taccuino divengono suono ecolore, ricordo e mistero. Il Saggiatore ripubblica quel prezioso quadernodi viaggio, un diario personale che è anche unreportage da territori remoti e lo specchio di un'epoca: le pagine di Tutte le strade sono aperte, già uscito come La via per Kabul, raccontano con immagini e parole il coraggio e lo smarrimento, le prove e i pericoli superati, le emozioni e le idee nate da un'esperienza che ancora oggi può dirsi del tutto straordinaria.
Inquieta, androgina, nomade in fuga da se stessa, icona eterea e trasgressiva: Annemarie Schwarzenbach è tutto questo, un romantico Ulisse senza Itaca. In un nefasto 1939, lasciandosi alle spalle un'Europa sull'orlo della guerra e l'amore tormentato con Erika Mann, Annemarie prende la via dell'Oriente a bordo di una Ford con l'amica scrittrice Ella Maillart. Due donne sole scoprono l'Afghanistan, unpae se ai confi ni del mondo dove il tempo è rarefatto e brevi tragitti diventano peregrinazioni digiorni interi.
Annemarie racconta quello che vedee sente in un quaderno di viaggio che lascia stupitiper la sua incredibile modernità: quei paesaggiscomparsi, distrutti dalle recenti guerre, dilaniatidalle tensioni etniche, attraverso le parole di Annemarie si mostrano ancora nella loro purezza, in un riverbero di colori polverosi, sguardi profondi, voci lontane. Prende forma un viaggio che è dura scuola divita, abitudine all'incontro e alla perdita, aperturaall'altro e alla parte più in ombra di se stessi.
DallaTurchia alla Persia, fi no agli altopiani afghani, Annemarie si interroga sulla condizione delle donnecol chador, si ferma a bere il tè nelle tende gialloocra delle tribù pashtun, attraversa tempeste disabbia e deserti di cardi. Nomi come Pamir, HinduKush e Mazar-i-Sharif, molto più che indicazionigeografi che, nel suo taccuino divengono suono ecolore, ricordo e mistero. Il Saggiatore ripubblica quel prezioso quadernodi viaggio, un diario personale che è anche unreportage da territori remoti e lo specchio di un'epoca: le pagine di Tutte le strade sono aperte, già uscito come La via per Kabul, raccontano con immagini e parole il coraggio e lo smarrimento, le prove e i pericoli superati, le emozioni e le idee nate da un'esperienza che ancora oggi può dirsi del tutto straordinaria.
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