Sembrava ancora di giocare
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- FormatePub
- ISBN978-88-6799-793-0
- EAN9788867997930
- Date de parution09/03/2021
- Protection num.Digital Watermarking
- Taille790 Ko
- Infos supplémentairesepub
- ÉditeurEdizioni Clichy
Résumé
Storie familiari in una Sardegna arcaica e fascinosa. Vite aspre, coraggiose, sofferte. Incontri inquietanti e apparizioni. Una natura fiera e ancestrale. E poi il confronto con l'emigrazione e l'industria. Una vita e molte storie di sofferta profondità. Storie e memorie con poche pretese e nessuna ambizione, nate come un regalo a futura memoria, appunto, per i nipoti. Sostituiscono le narrazioni intorno al camino nelle serate d'inverno o le chiacchierate seduti al fresco nel cortile di casa, che forse in un'epoca ormai lontana, da nonno, o da patriarca, avrei voluto poter raccontare loro.
Scrivo per salvare quanto rimane dall'inevitabile oblio, giacché ciò di cui non si è scritto non è mai esistito, come già sapeva Assurbanipal. Ma soprattutto perché siamo al tumultuoso inizio di un'inconcepibile trasformazione dell'umanità, che potrebbe rendere in pochi anni la lettura un vezzo antico e quasi sconosciuto, e di certo cambierà radicalmente i modi di pensare, capire, comunicare e ricordare.
Forse queste pagine un giorno aiuteranno i nipoti a dare un senso e a governare tutto questo, e a fare il miglior uso delle possibilità che verranno loro offerte. Non troveranno certezze, lezioni, formule magiche. Non sono storie di successi, di eroi o trionfatori, di ricchi e famosi, ma di gente molto comune, spesso più sconfitti e sofferenti che felici e contenti. Ma qualcosa insegnano. Ciò che rende ciascuno di noi veramente umano e degno di esserlo è la forza di portare avanti la propria vita, qualsiasi essa sia, al meglio possibile, continuando a fare ciò che dentro di noi sappiamo di essere venuti a fare su questa terra.
Mantenere testardamente e serenamente l'integrità delle nostre azioni facendo quel poco che possiamo per mantenere l'ordine del mondo, difendere un ideale di ragione, umanità e giustizia in un mondo che spesso appare ossessivamente votato all'autodistruzione.
Scrivo per salvare quanto rimane dall'inevitabile oblio, giacché ciò di cui non si è scritto non è mai esistito, come già sapeva Assurbanipal. Ma soprattutto perché siamo al tumultuoso inizio di un'inconcepibile trasformazione dell'umanità, che potrebbe rendere in pochi anni la lettura un vezzo antico e quasi sconosciuto, e di certo cambierà radicalmente i modi di pensare, capire, comunicare e ricordare.
Forse queste pagine un giorno aiuteranno i nipoti a dare un senso e a governare tutto questo, e a fare il miglior uso delle possibilità che verranno loro offerte. Non troveranno certezze, lezioni, formule magiche. Non sono storie di successi, di eroi o trionfatori, di ricchi e famosi, ma di gente molto comune, spesso più sconfitti e sofferenti che felici e contenti. Ma qualcosa insegnano. Ciò che rende ciascuno di noi veramente umano e degno di esserlo è la forza di portare avanti la propria vita, qualsiasi essa sia, al meglio possibile, continuando a fare ciò che dentro di noi sappiamo di essere venuti a fare su questa terra.
Mantenere testardamente e serenamente l'integrità delle nostre azioni facendo quel poco che possiamo per mantenere l'ordine del mondo, difendere un ideale di ragione, umanità e giustizia in un mondo che spesso appare ossessivamente votato all'autodistruzione.
Storie familiari in una Sardegna arcaica e fascinosa. Vite aspre, coraggiose, sofferte. Incontri inquietanti e apparizioni. Una natura fiera e ancestrale. E poi il confronto con l'emigrazione e l'industria. Una vita e molte storie di sofferta profondità. Storie e memorie con poche pretese e nessuna ambizione, nate come un regalo a futura memoria, appunto, per i nipoti. Sostituiscono le narrazioni intorno al camino nelle serate d'inverno o le chiacchierate seduti al fresco nel cortile di casa, che forse in un'epoca ormai lontana, da nonno, o da patriarca, avrei voluto poter raccontare loro.
Scrivo per salvare quanto rimane dall'inevitabile oblio, giacché ciò di cui non si è scritto non è mai esistito, come già sapeva Assurbanipal. Ma soprattutto perché siamo al tumultuoso inizio di un'inconcepibile trasformazione dell'umanità, che potrebbe rendere in pochi anni la lettura un vezzo antico e quasi sconosciuto, e di certo cambierà radicalmente i modi di pensare, capire, comunicare e ricordare.
Forse queste pagine un giorno aiuteranno i nipoti a dare un senso e a governare tutto questo, e a fare il miglior uso delle possibilità che verranno loro offerte. Non troveranno certezze, lezioni, formule magiche. Non sono storie di successi, di eroi o trionfatori, di ricchi e famosi, ma di gente molto comune, spesso più sconfitti e sofferenti che felici e contenti. Ma qualcosa insegnano. Ciò che rende ciascuno di noi veramente umano e degno di esserlo è la forza di portare avanti la propria vita, qualsiasi essa sia, al meglio possibile, continuando a fare ciò che dentro di noi sappiamo di essere venuti a fare su questa terra.
Mantenere testardamente e serenamente l'integrità delle nostre azioni facendo quel poco che possiamo per mantenere l'ordine del mondo, difendere un ideale di ragione, umanità e giustizia in un mondo che spesso appare ossessivamente votato all'autodistruzione.
Scrivo per salvare quanto rimane dall'inevitabile oblio, giacché ciò di cui non si è scritto non è mai esistito, come già sapeva Assurbanipal. Ma soprattutto perché siamo al tumultuoso inizio di un'inconcepibile trasformazione dell'umanità, che potrebbe rendere in pochi anni la lettura un vezzo antico e quasi sconosciuto, e di certo cambierà radicalmente i modi di pensare, capire, comunicare e ricordare.
Forse queste pagine un giorno aiuteranno i nipoti a dare un senso e a governare tutto questo, e a fare il miglior uso delle possibilità che verranno loro offerte. Non troveranno certezze, lezioni, formule magiche. Non sono storie di successi, di eroi o trionfatori, di ricchi e famosi, ma di gente molto comune, spesso più sconfitti e sofferenti che felici e contenti. Ma qualcosa insegnano. Ciò che rende ciascuno di noi veramente umano e degno di esserlo è la forza di portare avanti la propria vita, qualsiasi essa sia, al meglio possibile, continuando a fare ciò che dentro di noi sappiamo di essere venuti a fare su questa terra.
Mantenere testardamente e serenamente l'integrità delle nostre azioni facendo quel poco che possiamo per mantenere l'ordine del mondo, difendere un ideale di ragione, umanità e giustizia in un mondo che spesso appare ossessivamente votato all'autodistruzione.