Matera è riletta in questo volume alla luce delle
trasformazioni verificatesi durante il suo percorso
dalla candidatura fino alla proclamazione di Capitale
Europea della Cultura 2019. Liberando l'immaginario e
i valori simbolici dei suoi patrimoni, Matera ha provato
a rimettere in tensione utopie e distopie del suo passato
in dialogo con le discontinuità del futuro. Ma può un
progetto culturale esogeno, altamente professionale e
internazionale, contribuire all'emersione dell'autentico,
allo sviluppo della creatività e di nuove capacità? Forse
può farlo ed è proprio nello spazio che riusciamo a
cogliere quanto una politica possa incidere su una città.
Al di là dell'ambiguità della cosiddetta rigenerazione
urbana, è necessario infatti interrogarsi sul modo in cui
il progetto urbanistico in esame possa farsi rigenerativo
grazie a una precisa politica culturale, contribuendo a
superare la logica dei grandi eventi e le incertezze del
futuro per tornare a fare di Matera una città laboratorio,
come ai tempi di Adriano Olivetti, Ludovico Quaroni,
Carlo Aymonino e Giancarlo De Carlo.
Matera è riletta in questo volume alla luce delle
trasformazioni verificatesi durante il suo percorso
dalla candidatura fino alla proclamazione di Capitale
Europea della Cultura 2019. Liberando l'immaginario e
i valori simbolici dei suoi patrimoni, Matera ha provato
a rimettere in tensione utopie e distopie del suo passato
in dialogo con le discontinuità del futuro. Ma può un
progetto culturale esogeno, altamente professionale e
internazionale, contribuire all'emersione dell'autentico,
allo sviluppo della creatività e di nuove capacità? Forse
può farlo ed è proprio nello spazio che riusciamo a
cogliere quanto una politica possa incidere su una città.
Al di là dell'ambiguità della cosiddetta rigenerazione
urbana, è necessario infatti interrogarsi sul modo in cui
il progetto urbanistico in esame possa farsi rigenerativo
grazie a una precisa politica culturale, contribuendo a
superare la logica dei grandi eventi e le incertezze del
futuro per tornare a fare di Matera una città laboratorio,
come ai tempi di Adriano Olivetti, Ludovico Quaroni,
Carlo Aymonino e Giancarlo De Carlo.