Ontologia e teologia in Kant
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- Nombre de pages232
- FormatMulti-format
- ISBN1259930767
- EAN9791259930767
- Date de parution12/02/2024
- Protection num.NC
- Infos supplémentairesMulti-format incluant PDF avec W...
- ÉditeurRosenberg & Sellier
Résumé
L'originalità dell'opera sta nell'aver riletto Kant dopo le critiche di Heidegger e Levinas all'ontoteologia. Tra i risultati principali, l'aver messo in discussione l'interpretazione dominante che ha visto in Kant colui che ha dichiarato la fine della metafisica e di ogni forma di "ontoteologia". Vi si mostra, infatti, che Kant, inventore del termine, considera l'"ontoteologia" come il frutto supremo della ragione umana e le attribuisce un importante compito anche nei confronti della teologia.
Quanto alla metafisica, si mette in luce come egli critichi bensì la metafisica "dommatica" del razionalismo moderno, ma proponga a sua volta un singolare modello di metafisica, capace di portare la ragione fino ai suoi "confini/limiti" (Grenze), aprendola così a ciò che l'oltrepassa: il mondo della libertà proprio dell'etica e della religione. Questo modello di "ragione ai confini" costituisce la chiave di volta di tutta la riflessione kantiana.
Rileggere Kant alla luce dei rapporti tra ontologia e teologia risulta così indispensabile per la comprensione del suo intero pensiero, compresa la sua posizione su natura e limiti del sapere scientifico.
Quanto alla metafisica, si mette in luce come egli critichi bensì la metafisica "dommatica" del razionalismo moderno, ma proponga a sua volta un singolare modello di metafisica, capace di portare la ragione fino ai suoi "confini/limiti" (Grenze), aprendola così a ciò che l'oltrepassa: il mondo della libertà proprio dell'etica e della religione. Questo modello di "ragione ai confini" costituisce la chiave di volta di tutta la riflessione kantiana.
Rileggere Kant alla luce dei rapporti tra ontologia e teologia risulta così indispensabile per la comprensione del suo intero pensiero, compresa la sua posizione su natura e limiti del sapere scientifico.
L'originalità dell'opera sta nell'aver riletto Kant dopo le critiche di Heidegger e Levinas all'ontoteologia. Tra i risultati principali, l'aver messo in discussione l'interpretazione dominante che ha visto in Kant colui che ha dichiarato la fine della metafisica e di ogni forma di "ontoteologia". Vi si mostra, infatti, che Kant, inventore del termine, considera l'"ontoteologia" come il frutto supremo della ragione umana e le attribuisce un importante compito anche nei confronti della teologia.
Quanto alla metafisica, si mette in luce come egli critichi bensì la metafisica "dommatica" del razionalismo moderno, ma proponga a sua volta un singolare modello di metafisica, capace di portare la ragione fino ai suoi "confini/limiti" (Grenze), aprendola così a ciò che l'oltrepassa: il mondo della libertà proprio dell'etica e della religione. Questo modello di "ragione ai confini" costituisce la chiave di volta di tutta la riflessione kantiana.
Rileggere Kant alla luce dei rapporti tra ontologia e teologia risulta così indispensabile per la comprensione del suo intero pensiero, compresa la sua posizione su natura e limiti del sapere scientifico.
Quanto alla metafisica, si mette in luce come egli critichi bensì la metafisica "dommatica" del razionalismo moderno, ma proponga a sua volta un singolare modello di metafisica, capace di portare la ragione fino ai suoi "confini/limiti" (Grenze), aprendola così a ciò che l'oltrepassa: il mondo della libertà proprio dell'etica e della religione. Questo modello di "ragione ai confini" costituisce la chiave di volta di tutta la riflessione kantiana.
Rileggere Kant alla luce dei rapporti tra ontologia e teologia risulta così indispensabile per la comprensione del suo intero pensiero, compresa la sua posizione su natura e limiti del sapere scientifico.



