Maria Pezzi, giornalista di moda. «L'Europeo» 1947 - 1958
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- Nombre de pages170
- FormatPDF
- ISBN978-88-99270-14-8
- EAN9788899270148
- Date de parution18/04/2017
- Protection num.Digital Watermarking
- Taille3 Mo
- Infos supplémentairespdf
- ÉditeurEnciclopedia delle Donne
Résumé
Come si diventa giornaliste di moda?
In quell'estate del 1947 tutto il mondo parla di Dior e della rinascita
dell'haute couture francese: Arrigo Benedetti, maestro del giornalismo italiano,
affida a Maria Pezzi le corrispondenze delle sfilate per « L'Europeo ».
Già disegnatrice di bellissime pagine per « Grazia », « Fili moda », « Bellezza »,
Maria Pezzi affronta il compito con metodo e professionalità, adottando
uno stile perfetto per la filosofia del giornale, attraente per le sue poche
lettrici e interessante per il più vasto pubblico maschile.
Alle sfilate di Parigi, si aggiungono nel '51 quelle di Firenze e infine quelle di Roma: per dodici anni Maria Pezzi illustra le novità presentate in passerella da Dior, Balenciaga, Faith, ne interpreta le visioni, descrive i colori e i particolari che avrebbero stregato le donne nella stagione successiva, ma analizza anche gli sviluppi e le trasformazioni del sistema professionale della moda, i suoi aspetti organizzativi, economici e commerciali.
Osserva con curiosità le giornaliste e i buyer americani arrivati a Firenze e il clima delle sfilate, si entusiasma per i successi della nascente moda italiana, e ne intuisce anche le debolezze. Si lascia sedurre dal giovanissimo Yves Saint Laurent e dalle nuove firme che si affacciano sulle scene parigine mentre analizza con perspicacia i primi segni di crisi del sistema dell'haute couture, ben sapendo che la moda "come tutte le persone gracili e inutili, certo vivrà a lungo".
Alle sfilate di Parigi, si aggiungono nel '51 quelle di Firenze e infine quelle di Roma: per dodici anni Maria Pezzi illustra le novità presentate in passerella da Dior, Balenciaga, Faith, ne interpreta le visioni, descrive i colori e i particolari che avrebbero stregato le donne nella stagione successiva, ma analizza anche gli sviluppi e le trasformazioni del sistema professionale della moda, i suoi aspetti organizzativi, economici e commerciali.
Osserva con curiosità le giornaliste e i buyer americani arrivati a Firenze e il clima delle sfilate, si entusiasma per i successi della nascente moda italiana, e ne intuisce anche le debolezze. Si lascia sedurre dal giovanissimo Yves Saint Laurent e dalle nuove firme che si affacciano sulle scene parigine mentre analizza con perspicacia i primi segni di crisi del sistema dell'haute couture, ben sapendo che la moda "come tutte le persone gracili e inutili, certo vivrà a lungo".
Come si diventa giornaliste di moda?
In quell'estate del 1947 tutto il mondo parla di Dior e della rinascita
dell'haute couture francese: Arrigo Benedetti, maestro del giornalismo italiano,
affida a Maria Pezzi le corrispondenze delle sfilate per « L'Europeo ».
Già disegnatrice di bellissime pagine per « Grazia », « Fili moda », « Bellezza »,
Maria Pezzi affronta il compito con metodo e professionalità, adottando
uno stile perfetto per la filosofia del giornale, attraente per le sue poche
lettrici e interessante per il più vasto pubblico maschile.
Alle sfilate di Parigi, si aggiungono nel '51 quelle di Firenze e infine quelle di Roma: per dodici anni Maria Pezzi illustra le novità presentate in passerella da Dior, Balenciaga, Faith, ne interpreta le visioni, descrive i colori e i particolari che avrebbero stregato le donne nella stagione successiva, ma analizza anche gli sviluppi e le trasformazioni del sistema professionale della moda, i suoi aspetti organizzativi, economici e commerciali.
Osserva con curiosità le giornaliste e i buyer americani arrivati a Firenze e il clima delle sfilate, si entusiasma per i successi della nascente moda italiana, e ne intuisce anche le debolezze. Si lascia sedurre dal giovanissimo Yves Saint Laurent e dalle nuove firme che si affacciano sulle scene parigine mentre analizza con perspicacia i primi segni di crisi del sistema dell'haute couture, ben sapendo che la moda "come tutte le persone gracili e inutili, certo vivrà a lungo".
Alle sfilate di Parigi, si aggiungono nel '51 quelle di Firenze e infine quelle di Roma: per dodici anni Maria Pezzi illustra le novità presentate in passerella da Dior, Balenciaga, Faith, ne interpreta le visioni, descrive i colori e i particolari che avrebbero stregato le donne nella stagione successiva, ma analizza anche gli sviluppi e le trasformazioni del sistema professionale della moda, i suoi aspetti organizzativi, economici e commerciali.
Osserva con curiosità le giornaliste e i buyer americani arrivati a Firenze e il clima delle sfilate, si entusiasma per i successi della nascente moda italiana, e ne intuisce anche le debolezze. Si lascia sedurre dal giovanissimo Yves Saint Laurent e dalle nuove firme che si affacciano sulle scene parigine mentre analizza con perspicacia i primi segni di crisi del sistema dell'haute couture, ben sapendo che la moda "come tutte le persone gracili e inutili, certo vivrà a lungo".