Manganelli legge Shakespeare

Par : Viola Papetti
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  • Nombre de pages88
  • FormatPDF
  • ISBN978-88-9359-172-0
  • EAN9788893591720
  • Date de parution02/07/2018
  • Protection num.Digital Watermarking
  • Taille3 Mo
  • Infos supplémentairespdf
  • ÉditeurEdizioni di Storia e Letteratura

Résumé

A ventisei anni Giorgio Manganelli inaugura il primo dei cinque quaderni di Appunti critici. È il 1948 e il giovane laureato in Scienze Politiche ha deciso di leggere alla rinfusa, voracemente, i grandi libri della letteratura europea e subito ne scrive con l'acuta percezione dell'adepto entusiasta ed esigente che coglie al volo l'emozione intellettuale, lo splendore visionario, la bellezza formale.
Gli scritti inediti sul teatro di Shakespeare, disseminati nei quaderni in date diverse, fino all'ultimo del 1956, qui formano un corpo unico - unico per la novità e lo slancio della scrittura. Più vicino ai romantici tedeschi che ai critici italiani e inglesi di quegli anni, Manganelli continuerà a riflettere e a scrivere su Shakespeare "perfetta canaglia" anche negli anni successivi. In una pagina di vorticose note su Romeo & Juliet, Shakespeare è detto "parzialmente umano, forse anche subumano.
O subdivino. Caso e mostri. Universo cunicolare".
A ventisei anni Giorgio Manganelli inaugura il primo dei cinque quaderni di Appunti critici. È il 1948 e il giovane laureato in Scienze Politiche ha deciso di leggere alla rinfusa, voracemente, i grandi libri della letteratura europea e subito ne scrive con l'acuta percezione dell'adepto entusiasta ed esigente che coglie al volo l'emozione intellettuale, lo splendore visionario, la bellezza formale.
Gli scritti inediti sul teatro di Shakespeare, disseminati nei quaderni in date diverse, fino all'ultimo del 1956, qui formano un corpo unico - unico per la novità e lo slancio della scrittura. Più vicino ai romantici tedeschi che ai critici italiani e inglesi di quegli anni, Manganelli continuerà a riflettere e a scrivere su Shakespeare "perfetta canaglia" anche negli anni successivi. In una pagina di vorticose note su Romeo & Juliet, Shakespeare è detto "parzialmente umano, forse anche subumano.
O subdivino. Caso e mostri. Universo cunicolare".