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  • Nombre de pages338
  • FormatePub
  • ISBN1259812520
  • EAN9791259812520
  • Date de parution12/10/2024
  • Protection num.Digital Watermarking
  • Taille21 Mo
  • Infos supplémentairesepub
  • ÉditeurIl Saggiatore

Résumé

Lezione di cinema è il testamento intellettuale di François Truffaut: una lunga intervista-confessione in cui il padre della Nouvelle Vague si spoglia del ruolo di regista e, con gli occhi del cinefilo, analizza i propri film tirando le somme di una vita dedicata alla settima arte. Nel 1981 Truffaut ha quarantanove anni, un passato da brillante e severo critico cinematografico - sublimato nel Cinema secondo Hitchcock - e ventuno film alle spalle coi quali ha cambiato il cinema mondiale.
Nel luglio di quell'anno accetta di farsi riprendere in un'intervista per l'Institut national de l'audiovisuel e di confrontarsi per la prima volta con le sue stesse opere. Ciò che ne nasce è un autoritratto artistico in cui Truffaut esamina gli spezzoni tratti dai suoi film con la lucidità del tecnico e dell'artigiano, svelando, aneddoto dopo aneddoto, i principi della sua poetica e i segreti della realizzazione dei suoi capolavori: dai primi passi mossi riflettendo sull'infanzia con L'età difficile e I 400 colpi al desiderio di generare opere quali Jules e Jim, capaci di « catturare l'interesse delle persone, come si farebbe in letteratura »; dal confronto con il colore in Fahrenheit 451 al cinema metanarrativo di Effetto notte, con cui ha ottenuto l'Oscar; dalla scoperta che su pellicola « la sincerità non è sufficiente » alla decisione di indagare coi propri film un « senso di verità » che superi la realtà stessa. Fotogramma dopo fotogramma, pagina dopo pagina, quella di Truffaut si trasforma in una vera e propria lectio magistralis su come inventare e raccontare storie attraverso immagini e suoni, ritmo e inquadrature.
Il tentativo di restituire con le parole la magia ineffabile che avviene ogni volta che si spengono le luci in una sala e si accende il proiettore
Lezione di cinema è il testamento intellettuale di François Truffaut: una lunga intervista-confessione in cui il padre della Nouvelle Vague si spoglia del ruolo di regista e, con gli occhi del cinefilo, analizza i propri film tirando le somme di una vita dedicata alla settima arte. Nel 1981 Truffaut ha quarantanove anni, un passato da brillante e severo critico cinematografico - sublimato nel Cinema secondo Hitchcock - e ventuno film alle spalle coi quali ha cambiato il cinema mondiale.
Nel luglio di quell'anno accetta di farsi riprendere in un'intervista per l'Institut national de l'audiovisuel e di confrontarsi per la prima volta con le sue stesse opere. Ciò che ne nasce è un autoritratto artistico in cui Truffaut esamina gli spezzoni tratti dai suoi film con la lucidità del tecnico e dell'artigiano, svelando, aneddoto dopo aneddoto, i principi della sua poetica e i segreti della realizzazione dei suoi capolavori: dai primi passi mossi riflettendo sull'infanzia con L'età difficile e I 400 colpi al desiderio di generare opere quali Jules e Jim, capaci di « catturare l'interesse delle persone, come si farebbe in letteratura »; dal confronto con il colore in Fahrenheit 451 al cinema metanarrativo di Effetto notte, con cui ha ottenuto l'Oscar; dalla scoperta che su pellicola « la sincerità non è sufficiente » alla decisione di indagare coi propri film un « senso di verità » che superi la realtà stessa. Fotogramma dopo fotogramma, pagina dopo pagina, quella di Truffaut si trasforma in una vera e propria lectio magistralis su come inventare e raccontare storie attraverso immagini e suoni, ritmo e inquadrature.
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