La mente servile. La vita morale nell'era della democrazia

Par : Kenneth R. Minogue, Roberto Merlini
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  • FormatePub
  • ISBN978-88-6440-118-8
  • EAN9788864401188
  • Date de parution28/09/2012
  • Protection num.Adobe DRM
  • Taille708 Ko
  • Infos supplémentairesepub
  • ÉditeurIBL Libri

Résumé

Il destino di tante miserevoli vittime del comunismo nel ventesimo secolo ha assunto in molti casi un aspetto paradossale: mentre questi oppositori scalavano muri e cercavano in altri innumerevoli modi di trovare la libertà in Occidente, gli intellettuali occidentali proclamavano con trasporto che proprio i regimi comunisti rappresentavano il futuro. Nel nostro secolo, si sta mettendo in scena una situazione simile: mentre le vittime dell'arretratezza e del dispotismo del Terzo Mondo si riversano in Occidente, gli stessi intellettuali, chiusi nella loro torre d'avorio, affermano che la vita in Occidente è un incubo in termini di ineguaglianza e di oppressione.
Nel suo "La mente servile" Kenneth Minogue esamina la lunga adorazione che gli intellettuali hanno mostrato per l'ideale della perfezione sociale e sottolinea come questo sogno idealistico stia distruggendo proprio i fattori che hanno fatto sì che l'Occidente potesse esercitare un fascino irresistibile per i popoli degli altri paesi. La mente servile cerca di capire come la moralità occidentale si sia trasformata in una semplice posa, in una esaltazione acritica di cause etiche: dalla soluzione del problema della povertà all'instaurazione della pace alla cura per il riscaldamento globale.
Anziché agire moralmente, sostiene Minogue, preferiamo chiedere al potere pubblico di addossarsi l'onere di risolvere i nostri problemi sociali. L'aspetto di cui non ci rendiamo conto è che, più permetteremo allo Stato di determinare le nostre convinzioni più intime e il nostro ordine morale, più avremo bisogno che ci venga detto come comportarci e cosa pensare.
Il destino di tante miserevoli vittime del comunismo nel ventesimo secolo ha assunto in molti casi un aspetto paradossale: mentre questi oppositori scalavano muri e cercavano in altri innumerevoli modi di trovare la libertà in Occidente, gli intellettuali occidentali proclamavano con trasporto che proprio i regimi comunisti rappresentavano il futuro. Nel nostro secolo, si sta mettendo in scena una situazione simile: mentre le vittime dell'arretratezza e del dispotismo del Terzo Mondo si riversano in Occidente, gli stessi intellettuali, chiusi nella loro torre d'avorio, affermano che la vita in Occidente è un incubo in termini di ineguaglianza e di oppressione.
Nel suo "La mente servile" Kenneth Minogue esamina la lunga adorazione che gli intellettuali hanno mostrato per l'ideale della perfezione sociale e sottolinea come questo sogno idealistico stia distruggendo proprio i fattori che hanno fatto sì che l'Occidente potesse esercitare un fascino irresistibile per i popoli degli altri paesi. La mente servile cerca di capire come la moralità occidentale si sia trasformata in una semplice posa, in una esaltazione acritica di cause etiche: dalla soluzione del problema della povertà all'instaurazione della pace alla cura per il riscaldamento globale.
Anziché agire moralmente, sostiene Minogue, preferiamo chiedere al potere pubblico di addossarsi l'onere di risolvere i nostri problemi sociali. L'aspetto di cui non ci rendiamo conto è che, più permetteremo allo Stato di determinare le nostre convinzioni più intime e il nostro ordine morale, più avremo bisogno che ci venga detto come comportarci e cosa pensare.