La cellula Laboratorio. Studio degli elementi dell'interno domestico contemporaneo tra artificio e natura
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- Nombre de pages100
- FormatPDF
- ISBN978-88-6906-166-0
- EAN9788869061660
- Date de parution01/03/2021
- Protection num.Adobe DRM
- Taille29 Mo
- Infos supplémentairespdf
- ÉditeurGiannini Editore
Résumé
L'idea della cellula laboratorio ha come intento progettuale e didattico quello di sperimentare un'articolazione dei sistemi funzionali attraverso un ampliamento, che si auspichi possa diventare norma, di alcune spazialità della casa, che consentano di soddisfare la necessità di poter svolgere altri "lavori" all'interno dello spazio domestico.
La cellula laboratorio, infatti, accoglie "funzioni produttive" (lavorare, studiare, promuovere il proprio lavoro, coltivare l'orto, coltivare il giardino ecc.), che sino ad oggi sono state considerate esterne alla casa e che, soprattutto alla luce della complessa situazione che stiamo vivendo, devono essere introdotte nel sistema distributivo.
Ciò implica un'attenta riflessione sul rapporto tra la dimensione pubblica e la dimensione privata dello spazio domestico.
Questo nuovo rapporto "ravvicinato" delle due dimensioni dell'"uomo urbano" richiede una maggiore specializzazione della cellula d'abitazione, che deve tornare ad essere il mattone della città contemporanea, immettendo nel tessuto urbano frammenti di produttività sino ad oggi relegati ad un "intorno" della città stessa, con la conseguente divisione tra spazi della società civile e spazi della società produttiva. La spazialità della cellula laboratorio, dunque, è stata modulata sulla necessità di dare risposte nuove ad una serie di bisogni degli uomini e delle donne del terzo millennio, declinate attraverso temi progettuali specifici: il tema della compresenza nell'abitazione del lavoro manuale e del lavoro intellettuale, attraverso uno spazio che mantenga, però, la propria autonomia rispetto alle dinamiche domestiche; il tema della partecipazione degli spazi domestici alla "costruzione" di un nuovo gardening urbano; il tema della transitorietà della composizione dei nuclei familiari.
Questo nuovo rapporto "ravvicinato" delle due dimensioni dell'"uomo urbano" richiede una maggiore specializzazione della cellula d'abitazione, che deve tornare ad essere il mattone della città contemporanea, immettendo nel tessuto urbano frammenti di produttività sino ad oggi relegati ad un "intorno" della città stessa, con la conseguente divisione tra spazi della società civile e spazi della società produttiva. La spazialità della cellula laboratorio, dunque, è stata modulata sulla necessità di dare risposte nuove ad una serie di bisogni degli uomini e delle donne del terzo millennio, declinate attraverso temi progettuali specifici: il tema della compresenza nell'abitazione del lavoro manuale e del lavoro intellettuale, attraverso uno spazio che mantenga, però, la propria autonomia rispetto alle dinamiche domestiche; il tema della partecipazione degli spazi domestici alla "costruzione" di un nuovo gardening urbano; il tema della transitorietà della composizione dei nuclei familiari.
L'idea della cellula laboratorio ha come intento progettuale e didattico quello di sperimentare un'articolazione dei sistemi funzionali attraverso un ampliamento, che si auspichi possa diventare norma, di alcune spazialità della casa, che consentano di soddisfare la necessità di poter svolgere altri "lavori" all'interno dello spazio domestico.
La cellula laboratorio, infatti, accoglie "funzioni produttive" (lavorare, studiare, promuovere il proprio lavoro, coltivare l'orto, coltivare il giardino ecc.), che sino ad oggi sono state considerate esterne alla casa e che, soprattutto alla luce della complessa situazione che stiamo vivendo, devono essere introdotte nel sistema distributivo.
Ciò implica un'attenta riflessione sul rapporto tra la dimensione pubblica e la dimensione privata dello spazio domestico.
Questo nuovo rapporto "ravvicinato" delle due dimensioni dell'"uomo urbano" richiede una maggiore specializzazione della cellula d'abitazione, che deve tornare ad essere il mattone della città contemporanea, immettendo nel tessuto urbano frammenti di produttività sino ad oggi relegati ad un "intorno" della città stessa, con la conseguente divisione tra spazi della società civile e spazi della società produttiva. La spazialità della cellula laboratorio, dunque, è stata modulata sulla necessità di dare risposte nuove ad una serie di bisogni degli uomini e delle donne del terzo millennio, declinate attraverso temi progettuali specifici: il tema della compresenza nell'abitazione del lavoro manuale e del lavoro intellettuale, attraverso uno spazio che mantenga, però, la propria autonomia rispetto alle dinamiche domestiche; il tema della partecipazione degli spazi domestici alla "costruzione" di un nuovo gardening urbano; il tema della transitorietà della composizione dei nuclei familiari.
Questo nuovo rapporto "ravvicinato" delle due dimensioni dell'"uomo urbano" richiede una maggiore specializzazione della cellula d'abitazione, che deve tornare ad essere il mattone della città contemporanea, immettendo nel tessuto urbano frammenti di produttività sino ad oggi relegati ad un "intorno" della città stessa, con la conseguente divisione tra spazi della società civile e spazi della società produttiva. La spazialità della cellula laboratorio, dunque, è stata modulata sulla necessità di dare risposte nuove ad una serie di bisogni degli uomini e delle donne del terzo millennio, declinate attraverso temi progettuali specifici: il tema della compresenza nell'abitazione del lavoro manuale e del lavoro intellettuale, attraverso uno spazio che mantenga, però, la propria autonomia rispetto alle dinamiche domestiche; il tema della partecipazione degli spazi domestici alla "costruzione" di un nuovo gardening urbano; il tema della transitorietà della composizione dei nuclei familiari.