L'Africa ignota e proibita
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- FormatePub
- ISBN8231892723
- EAN9798231892723
- Date de parution23/05/2025
- Protection num.pas de protection
- Infos supplémentairesepub
- ÉditeurWalzone Press
Résumé
Stanley e Livingstone: Due destini intrecciati nell'Africa inesplorata del XIX secolo. Un'immersione profonda nelle avventure, nelle scoperte e nell'eredità complessa che ha plasmato il destino di un continente. Per secoli, l'Africa è stata il "continente nero", un velo di mistero che avvolgeva le sue vaste terre interne. Nonostante le coste fossero note ai navigatori fin dall'antichità, il cuore pulsante dell'Africa rimaneva inesplorato agli occhi del mondo occidentale, quasi a volersi sottrarre alla scoperta.
Eppure, quella terra non era affatto sconosciuta: era già un crocevia di popoli, culture millenarie, regni e guerre, da secoli attraversata e sfruttata da mercanti di schiavi arabi e avventurieri portoghesi, che ne avevano fatto il fulcro di un brutale commercio umano. In questo scenario di contrasti e segreti, emergono le figure di Henry Morton Stanley e David Livingstone. Uomini dalle personalità molto diverse, ma accomunati da un'indomabile determinazione, il cui obiettivo dichiarato era "aprire" il cuore dell'Africa.
Questo libro desidera riportare alla luce le loro vicende, offrendo un resoconto autentico e dettagliato delle loro spedizioni, delle sfide titaniche affrontate e delle scoperte che cambiarono la mappa del mondo. David Livingstone fu un missionario, medico ed esploratore. Tra il 1840 e il 1860, attraversò il continente africano in numerose spedizioni, tracciando mappe dettagliate di territori fino ad allora ignoti e rivelando al mondo la complessità idrografica dell'Africa centrale.
I suoi scopi erano nobili: portare il Vangelo e combattere la spietata tratta degli schiavi, di cui fu testimone diretto. Tuttavia, le sue esplorazioni, animate da ideali così alti, finirono per spianare la strada all'imperialismo europeo: le carte che Livingstone aveva tracciato per la conoscenza e la cooperazione divennero ben presto strumenti di spartizione coloniale. Morì nel corso di una delle sue spedizioni, ormai noto in tutto il mondo per la sua tenacia e umanità.
Henry Morton Stanley, avventuriero, soldato, giornalista e scrittore, trasformò l'esplorazione dell'Africa in una professione perfettamente in sintonia con il suo spirito intrepido. Inviato dal New York Herald con l'ordine di trovare Livingstone "vivo o morto", riuscì nell'impresa e lo incontrò sulle rive del lago Tanganica nel 1871. Ma l'Africa lo aveva ormai conquistato: continuò le sue esplorazioni, contribuendo a consolidare l'influenza britannica su quei "nuovi territori" che promettevano immense ricchezze naturali - oro, diamanti, minerali - destinati a diventare la chiave del suo futuro e, purtroppo, della sua sventura.
Questo libro non si limita a narrare le celebri avventure di questi due giganti dell'esplorazione, ma invita a una riflessione più profonda. Le loro imprese, pur mosse da curiosità o ideali, ebbero conseguenze complesse e spesso tragiche per i popoli e le terre africane. Lungi dall'immaginare di aprire le porte alla colonizzazione, questi esploratori credevano di gettare le basi per un incontro tra civiltà, per una scoperta reciproca.
Eppure, le mappe che tracciarono divennero ben presto strumenti di conquista, e le loro vie aperte si trasformarono in rotte di invasione. La storia di Stanley e Livingstone è un promemoria potente di come le azioni, anche quelle animate da buone intenzioni, possano avere risvolti imprevisti e segnare indelebilmente il corso della storia. Con la pubblicazione di questo libro, desidero che le vicende di Stanley e Livingstone siano lette con occhi aperti, nel rispetto della grandezza e della dignità del continente africano e della sua gente, custodi di una storia ricca, complessa e troppo spesso fraintesa.
Eppure, quella terra non era affatto sconosciuta: era già un crocevia di popoli, culture millenarie, regni e guerre, da secoli attraversata e sfruttata da mercanti di schiavi arabi e avventurieri portoghesi, che ne avevano fatto il fulcro di un brutale commercio umano. In questo scenario di contrasti e segreti, emergono le figure di Henry Morton Stanley e David Livingstone. Uomini dalle personalità molto diverse, ma accomunati da un'indomabile determinazione, il cui obiettivo dichiarato era "aprire" il cuore dell'Africa.
Questo libro desidera riportare alla luce le loro vicende, offrendo un resoconto autentico e dettagliato delle loro spedizioni, delle sfide titaniche affrontate e delle scoperte che cambiarono la mappa del mondo. David Livingstone fu un missionario, medico ed esploratore. Tra il 1840 e il 1860, attraversò il continente africano in numerose spedizioni, tracciando mappe dettagliate di territori fino ad allora ignoti e rivelando al mondo la complessità idrografica dell'Africa centrale.
I suoi scopi erano nobili: portare il Vangelo e combattere la spietata tratta degli schiavi, di cui fu testimone diretto. Tuttavia, le sue esplorazioni, animate da ideali così alti, finirono per spianare la strada all'imperialismo europeo: le carte che Livingstone aveva tracciato per la conoscenza e la cooperazione divennero ben presto strumenti di spartizione coloniale. Morì nel corso di una delle sue spedizioni, ormai noto in tutto il mondo per la sua tenacia e umanità.
Henry Morton Stanley, avventuriero, soldato, giornalista e scrittore, trasformò l'esplorazione dell'Africa in una professione perfettamente in sintonia con il suo spirito intrepido. Inviato dal New York Herald con l'ordine di trovare Livingstone "vivo o morto", riuscì nell'impresa e lo incontrò sulle rive del lago Tanganica nel 1871. Ma l'Africa lo aveva ormai conquistato: continuò le sue esplorazioni, contribuendo a consolidare l'influenza britannica su quei "nuovi territori" che promettevano immense ricchezze naturali - oro, diamanti, minerali - destinati a diventare la chiave del suo futuro e, purtroppo, della sua sventura.
Questo libro non si limita a narrare le celebri avventure di questi due giganti dell'esplorazione, ma invita a una riflessione più profonda. Le loro imprese, pur mosse da curiosità o ideali, ebbero conseguenze complesse e spesso tragiche per i popoli e le terre africane. Lungi dall'immaginare di aprire le porte alla colonizzazione, questi esploratori credevano di gettare le basi per un incontro tra civiltà, per una scoperta reciproca.
Eppure, le mappe che tracciarono divennero ben presto strumenti di conquista, e le loro vie aperte si trasformarono in rotte di invasione. La storia di Stanley e Livingstone è un promemoria potente di come le azioni, anche quelle animate da buone intenzioni, possano avere risvolti imprevisti e segnare indelebilmente il corso della storia. Con la pubblicazione di questo libro, desidero che le vicende di Stanley e Livingstone siano lette con occhi aperti, nel rispetto della grandezza e della dignità del continente africano e della sua gente, custodi di una storia ricca, complessa e troppo spesso fraintesa.
Stanley e Livingstone: Due destini intrecciati nell'Africa inesplorata del XIX secolo. Un'immersione profonda nelle avventure, nelle scoperte e nell'eredità complessa che ha plasmato il destino di un continente. Per secoli, l'Africa è stata il "continente nero", un velo di mistero che avvolgeva le sue vaste terre interne. Nonostante le coste fossero note ai navigatori fin dall'antichità, il cuore pulsante dell'Africa rimaneva inesplorato agli occhi del mondo occidentale, quasi a volersi sottrarre alla scoperta.
Eppure, quella terra non era affatto sconosciuta: era già un crocevia di popoli, culture millenarie, regni e guerre, da secoli attraversata e sfruttata da mercanti di schiavi arabi e avventurieri portoghesi, che ne avevano fatto il fulcro di un brutale commercio umano. In questo scenario di contrasti e segreti, emergono le figure di Henry Morton Stanley e David Livingstone. Uomini dalle personalità molto diverse, ma accomunati da un'indomabile determinazione, il cui obiettivo dichiarato era "aprire" il cuore dell'Africa.
Questo libro desidera riportare alla luce le loro vicende, offrendo un resoconto autentico e dettagliato delle loro spedizioni, delle sfide titaniche affrontate e delle scoperte che cambiarono la mappa del mondo. David Livingstone fu un missionario, medico ed esploratore. Tra il 1840 e il 1860, attraversò il continente africano in numerose spedizioni, tracciando mappe dettagliate di territori fino ad allora ignoti e rivelando al mondo la complessità idrografica dell'Africa centrale.
I suoi scopi erano nobili: portare il Vangelo e combattere la spietata tratta degli schiavi, di cui fu testimone diretto. Tuttavia, le sue esplorazioni, animate da ideali così alti, finirono per spianare la strada all'imperialismo europeo: le carte che Livingstone aveva tracciato per la conoscenza e la cooperazione divennero ben presto strumenti di spartizione coloniale. Morì nel corso di una delle sue spedizioni, ormai noto in tutto il mondo per la sua tenacia e umanità.
Henry Morton Stanley, avventuriero, soldato, giornalista e scrittore, trasformò l'esplorazione dell'Africa in una professione perfettamente in sintonia con il suo spirito intrepido. Inviato dal New York Herald con l'ordine di trovare Livingstone "vivo o morto", riuscì nell'impresa e lo incontrò sulle rive del lago Tanganica nel 1871. Ma l'Africa lo aveva ormai conquistato: continuò le sue esplorazioni, contribuendo a consolidare l'influenza britannica su quei "nuovi territori" che promettevano immense ricchezze naturali - oro, diamanti, minerali - destinati a diventare la chiave del suo futuro e, purtroppo, della sua sventura.
Questo libro non si limita a narrare le celebri avventure di questi due giganti dell'esplorazione, ma invita a una riflessione più profonda. Le loro imprese, pur mosse da curiosità o ideali, ebbero conseguenze complesse e spesso tragiche per i popoli e le terre africane. Lungi dall'immaginare di aprire le porte alla colonizzazione, questi esploratori credevano di gettare le basi per un incontro tra civiltà, per una scoperta reciproca.
Eppure, le mappe che tracciarono divennero ben presto strumenti di conquista, e le loro vie aperte si trasformarono in rotte di invasione. La storia di Stanley e Livingstone è un promemoria potente di come le azioni, anche quelle animate da buone intenzioni, possano avere risvolti imprevisti e segnare indelebilmente il corso della storia. Con la pubblicazione di questo libro, desidero che le vicende di Stanley e Livingstone siano lette con occhi aperti, nel rispetto della grandezza e della dignità del continente africano e della sua gente, custodi di una storia ricca, complessa e troppo spesso fraintesa.
Eppure, quella terra non era affatto sconosciuta: era già un crocevia di popoli, culture millenarie, regni e guerre, da secoli attraversata e sfruttata da mercanti di schiavi arabi e avventurieri portoghesi, che ne avevano fatto il fulcro di un brutale commercio umano. In questo scenario di contrasti e segreti, emergono le figure di Henry Morton Stanley e David Livingstone. Uomini dalle personalità molto diverse, ma accomunati da un'indomabile determinazione, il cui obiettivo dichiarato era "aprire" il cuore dell'Africa.
Questo libro desidera riportare alla luce le loro vicende, offrendo un resoconto autentico e dettagliato delle loro spedizioni, delle sfide titaniche affrontate e delle scoperte che cambiarono la mappa del mondo. David Livingstone fu un missionario, medico ed esploratore. Tra il 1840 e il 1860, attraversò il continente africano in numerose spedizioni, tracciando mappe dettagliate di territori fino ad allora ignoti e rivelando al mondo la complessità idrografica dell'Africa centrale.
I suoi scopi erano nobili: portare il Vangelo e combattere la spietata tratta degli schiavi, di cui fu testimone diretto. Tuttavia, le sue esplorazioni, animate da ideali così alti, finirono per spianare la strada all'imperialismo europeo: le carte che Livingstone aveva tracciato per la conoscenza e la cooperazione divennero ben presto strumenti di spartizione coloniale. Morì nel corso di una delle sue spedizioni, ormai noto in tutto il mondo per la sua tenacia e umanità.
Henry Morton Stanley, avventuriero, soldato, giornalista e scrittore, trasformò l'esplorazione dell'Africa in una professione perfettamente in sintonia con il suo spirito intrepido. Inviato dal New York Herald con l'ordine di trovare Livingstone "vivo o morto", riuscì nell'impresa e lo incontrò sulle rive del lago Tanganica nel 1871. Ma l'Africa lo aveva ormai conquistato: continuò le sue esplorazioni, contribuendo a consolidare l'influenza britannica su quei "nuovi territori" che promettevano immense ricchezze naturali - oro, diamanti, minerali - destinati a diventare la chiave del suo futuro e, purtroppo, della sua sventura.
Questo libro non si limita a narrare le celebri avventure di questi due giganti dell'esplorazione, ma invita a una riflessione più profonda. Le loro imprese, pur mosse da curiosità o ideali, ebbero conseguenze complesse e spesso tragiche per i popoli e le terre africane. Lungi dall'immaginare di aprire le porte alla colonizzazione, questi esploratori credevano di gettare le basi per un incontro tra civiltà, per una scoperta reciproca.
Eppure, le mappe che tracciarono divennero ben presto strumenti di conquista, e le loro vie aperte si trasformarono in rotte di invasione. La storia di Stanley e Livingstone è un promemoria potente di come le azioni, anche quelle animate da buone intenzioni, possano avere risvolti imprevisti e segnare indelebilmente il corso della storia. Con la pubblicazione di questo libro, desidero che le vicende di Stanley e Livingstone siano lette con occhi aperti, nel rispetto della grandezza e della dignità del continente africano e della sua gente, custodi di una storia ricca, complessa e troppo spesso fraintesa.