Intervista sulle neuroscienze
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- FormatePub
- ISBN978-88-8467-612-2
- EAN9788884676122
- Date de parution12/03/2011
- Protection num.Digital Watermarking
- Taille197 Ko
- Infos supplémentairesepub
- ÉditeurCuec Editrice
Résumé
Gian Luigi Gessa è un farmacologo, ma soprattutto un uomo, [...] è un uomo della Sardegna, uno guidato dalla "severità nuragica". Attaccato alla sua terra, alla terra che puzza di miseria e di sogno, di bellezza e di massacri.[.] Occupandosi di dopamina nel cervello, ha spiegato il piacere e l'eccesso di piacere: i vizi umani più che le virtù. È diventato il farmacologo del piacere ed è un uomo che conosce il dolore, che sa che cosa è la sofferenza.
[.] Gian Luigi Gessa ha considerato sempre la ricerca scientifica come uno strumento per capire la vita e lo scienziato, un sardo comune che cammina guardando sempre il mare [S]. Questo è un libro straordinario per quello che dice e per quello che invece tace almeno a parole. È un esempio formidabile di comunicazione scientifica e della capacità di Gessa di parlare con la gente [S]. Ha il pregio di chiarire aspetti che si dibattono ancora e si tratta di temi sul rapporto tra mente e cervello, sulle droghe di abuso, lecite e illecite.
Ma questo libro è soprattutto la storia di un gruppo di cui Gessa è stato il direttore d'orchestra. Un'orchestra che ha ora cento maestri e che produce una sinfonia unica nel panorama della ricerca scientifica in Italia.(dall'Introduzione di Vittorino Andreoli)
[.] Gian Luigi Gessa ha considerato sempre la ricerca scientifica come uno strumento per capire la vita e lo scienziato, un sardo comune che cammina guardando sempre il mare [S]. Questo è un libro straordinario per quello che dice e per quello che invece tace almeno a parole. È un esempio formidabile di comunicazione scientifica e della capacità di Gessa di parlare con la gente [S]. Ha il pregio di chiarire aspetti che si dibattono ancora e si tratta di temi sul rapporto tra mente e cervello, sulle droghe di abuso, lecite e illecite.
Ma questo libro è soprattutto la storia di un gruppo di cui Gessa è stato il direttore d'orchestra. Un'orchestra che ha ora cento maestri e che produce una sinfonia unica nel panorama della ricerca scientifica in Italia.(dall'Introduzione di Vittorino Andreoli)
Gian Luigi Gessa è un farmacologo, ma soprattutto un uomo, [...] è un uomo della Sardegna, uno guidato dalla "severità nuragica". Attaccato alla sua terra, alla terra che puzza di miseria e di sogno, di bellezza e di massacri.[.] Occupandosi di dopamina nel cervello, ha spiegato il piacere e l'eccesso di piacere: i vizi umani più che le virtù. È diventato il farmacologo del piacere ed è un uomo che conosce il dolore, che sa che cosa è la sofferenza.
[.] Gian Luigi Gessa ha considerato sempre la ricerca scientifica come uno strumento per capire la vita e lo scienziato, un sardo comune che cammina guardando sempre il mare [S]. Questo è un libro straordinario per quello che dice e per quello che invece tace almeno a parole. È un esempio formidabile di comunicazione scientifica e della capacità di Gessa di parlare con la gente [S]. Ha il pregio di chiarire aspetti che si dibattono ancora e si tratta di temi sul rapporto tra mente e cervello, sulle droghe di abuso, lecite e illecite.
Ma questo libro è soprattutto la storia di un gruppo di cui Gessa è stato il direttore d'orchestra. Un'orchestra che ha ora cento maestri e che produce una sinfonia unica nel panorama della ricerca scientifica in Italia.(dall'Introduzione di Vittorino Andreoli)
[.] Gian Luigi Gessa ha considerato sempre la ricerca scientifica come uno strumento per capire la vita e lo scienziato, un sardo comune che cammina guardando sempre il mare [S]. Questo è un libro straordinario per quello che dice e per quello che invece tace almeno a parole. È un esempio formidabile di comunicazione scientifica e della capacità di Gessa di parlare con la gente [S]. Ha il pregio di chiarire aspetti che si dibattono ancora e si tratta di temi sul rapporto tra mente e cervello, sulle droghe di abuso, lecite e illecite.
Ma questo libro è soprattutto la storia di un gruppo di cui Gessa è stato il direttore d'orchestra. Un'orchestra che ha ora cento maestri e che produce una sinfonia unica nel panorama della ricerca scientifica in Italia.(dall'Introduzione di Vittorino Andreoli)