Il rebus di Papa Leone

Par : AA. VV, Limes
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  • Nombre de pages350
  • FormatePub
  • ISBN978-88-9310-550-7
  • EAN9788893105507
  • Date de parution08/06/2025
  • Protection num.Digital Watermarking
  • Taille8 Mo
  • Infos supplémentairesepub
  • ÉditeurLimes

Résumé

Il quinto volume di Limes del 2025 si confronta con l'eredità di papa Francesco e con le sfide che attendono il nuovo pontefice. Dalla frammentazione della Chiesa romana ai conflitti che sconvolgono il mondo, dalle prospettive distopiche dell'intelligenza artificiale alle difficili relazioni tra papato e cattolicesimo statunitense, il volume passa in rassegna i grandi temi con cui si confronta Leone XIV e a cui sembra voler dare priorità. La prima parte ("Un pontefice anti-scismi") si concentra sulla perdita di centralità di Roma nell'universo cattolico, specie rispetto ai nuovi fulcri demografici del cattolicesimo come l'America latina e soprattutto l'Africa.
In questa parte si descrive anche il lascito biografico della lunga esperienza peruviana su Prevost, che ne è stato fortemente influenzato, ma anche come il suo essere agostiniano ne orienta l'agire, specie rispetto al gesuita Bergoglio. La seconda parte ("Trump, Vance e un americano a Roma") è dedicata al difficile rapporto di Leone con l'attuale amministrazione, ma anche alle sfide poste da una Chiesa statunitense che negli ultimi anni si è andata allontanando dalla Santa Sede, in disaccordo soprattutto su questioni di governo della Chiesa e di dottrina e sociale. L'ampia terza parte ("Pace e guerra fra le nazioni") passa in rassegna la posizione vaticana sui principali conflitti che imperversano e gli strumenti a disposizione del pontefice per svolgervi un ruolo di mediazione e pacificazione.
In questa sede articoli specifici sono dedicati, tra gli altri, all'Africa e alla Cina, ma anche al plurisecolare rapporto tra Santa Sede e Svizzera. La quarta e ultima parte ("Il non provvisorio lascito di Francesco") ospita punti di vista diversi, a volte antitetici, sull'eredità dottrinale, politica e spirituale di papa Bergoglio, con cui il suo successore al soglio di Pietro deve inevitabilmente confrontarsi. Limes si basa sull'incrocio di competenze e approcci molto diversi.
Ad essa collaborano infatti studiosi (storici, geografi, sociologi, politologi, giuristi, antropologi eccetera) ma anche decisori (politici, diplomatici, militari, imprenditori, manager eccetera), in uno scambio aperto di opinioni e in una feconda contaminazione di approcci. Salvo le opinioni apertamente razziste, in quanto tali avverse a un dibattito aperto e paritario, tutte le idee politiche e geopolitiche hanno pieno accesso alla rivista.
Essa si fonda infatti sul confronto contrastivo di rappresentazioni e progetti geopolitici diversi o anche opposti. L'essenziale è che essi siano riconducibili a conflitti di potere nello spazio (terrestre, marittimo, aereo), e che siano quindi cartografabili. L'uso di cartine geopolitiche è quindi essenziale per sviluppare il confronto, e su Limes infatti la cartografia abbonda
Il quinto volume di Limes del 2025 si confronta con l'eredità di papa Francesco e con le sfide che attendono il nuovo pontefice. Dalla frammentazione della Chiesa romana ai conflitti che sconvolgono il mondo, dalle prospettive distopiche dell'intelligenza artificiale alle difficili relazioni tra papato e cattolicesimo statunitense, il volume passa in rassegna i grandi temi con cui si confronta Leone XIV e a cui sembra voler dare priorità. La prima parte ("Un pontefice anti-scismi") si concentra sulla perdita di centralità di Roma nell'universo cattolico, specie rispetto ai nuovi fulcri demografici del cattolicesimo come l'America latina e soprattutto l'Africa.
In questa parte si descrive anche il lascito biografico della lunga esperienza peruviana su Prevost, che ne è stato fortemente influenzato, ma anche come il suo essere agostiniano ne orienta l'agire, specie rispetto al gesuita Bergoglio. La seconda parte ("Trump, Vance e un americano a Roma") è dedicata al difficile rapporto di Leone con l'attuale amministrazione, ma anche alle sfide poste da una Chiesa statunitense che negli ultimi anni si è andata allontanando dalla Santa Sede, in disaccordo soprattutto su questioni di governo della Chiesa e di dottrina e sociale. L'ampia terza parte ("Pace e guerra fra le nazioni") passa in rassegna la posizione vaticana sui principali conflitti che imperversano e gli strumenti a disposizione del pontefice per svolgervi un ruolo di mediazione e pacificazione.
In questa sede articoli specifici sono dedicati, tra gli altri, all'Africa e alla Cina, ma anche al plurisecolare rapporto tra Santa Sede e Svizzera. La quarta e ultima parte ("Il non provvisorio lascito di Francesco") ospita punti di vista diversi, a volte antitetici, sull'eredità dottrinale, politica e spirituale di papa Bergoglio, con cui il suo successore al soglio di Pietro deve inevitabilmente confrontarsi. Limes si basa sull'incrocio di competenze e approcci molto diversi.
Ad essa collaborano infatti studiosi (storici, geografi, sociologi, politologi, giuristi, antropologi eccetera) ma anche decisori (politici, diplomatici, militari, imprenditori, manager eccetera), in uno scambio aperto di opinioni e in una feconda contaminazione di approcci. Salvo le opinioni apertamente razziste, in quanto tali avverse a un dibattito aperto e paritario, tutte le idee politiche e geopolitiche hanno pieno accesso alla rivista.
Essa si fonda infatti sul confronto contrastivo di rappresentazioni e progetti geopolitici diversi o anche opposti. L'essenziale è che essi siano riconducibili a conflitti di potere nello spazio (terrestre, marittimo, aereo), e che siano quindi cartografabili. L'uso di cartine geopolitiche è quindi essenziale per sviluppare il confronto, e su Limes infatti la cartografia abbonda