Il Lucidario bergamasco. (Biblioteca Civica Angeli Mai, ms MA 188)
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- Nombre de pages362
- FormatMulti-format
- ISBN978-88-5526-025-1
- EAN9788855260251
- Date de parution28/11/2019
- Protection num.NC
- Infos supplémentairesMulti-format incluant PDF avec W...
- ÉditeurLedizioni
Résumé
Composto al volgere del secolo XI, l'Elucidarium di Onorio Augustodunense godette di un'enorme fortuna nel corso di tutto il Medioevo. I manoscritti dell'originale latino sono centinaia, e altrettanto eccezionale è il numero di versioni nelle varie lingue europee. In ambito italiano si contano una traduzione dal francese, conservata da una trentina di codici, e tre volgarizzamenti dal latino, uno milanese, uno bolognese e uno bergamasco.
Di quest'ultimo, tramandato da un unico manoscritto della metà del XV secolo, si offre qui per la prima volta l'edizione critica. Lo studio che la correda ne ricostruisce la genesi entro l'ambiente delle confraternite laiche che nella Bergamo quattrocentesca collaborarono strettamente con gli ordini mendicanti. All'interesse che ne consegue sul piano storico documentario si assomma quello linguistico, trattandosi di un testimone importante del volgare impiegato nella cittadina orobica, aperto agli usi delle scriptae sovramunicipali padane ma ancora poco permeabile all'influsso del toscano in via di affermazione.
Di quest'ultimo, tramandato da un unico manoscritto della metà del XV secolo, si offre qui per la prima volta l'edizione critica. Lo studio che la correda ne ricostruisce la genesi entro l'ambiente delle confraternite laiche che nella Bergamo quattrocentesca collaborarono strettamente con gli ordini mendicanti. All'interesse che ne consegue sul piano storico documentario si assomma quello linguistico, trattandosi di un testimone importante del volgare impiegato nella cittadina orobica, aperto agli usi delle scriptae sovramunicipali padane ma ancora poco permeabile all'influsso del toscano in via di affermazione.
Composto al volgere del secolo XI, l'Elucidarium di Onorio Augustodunense godette di un'enorme fortuna nel corso di tutto il Medioevo. I manoscritti dell'originale latino sono centinaia, e altrettanto eccezionale è il numero di versioni nelle varie lingue europee. In ambito italiano si contano una traduzione dal francese, conservata da una trentina di codici, e tre volgarizzamenti dal latino, uno milanese, uno bolognese e uno bergamasco.
Di quest'ultimo, tramandato da un unico manoscritto della metà del XV secolo, si offre qui per la prima volta l'edizione critica. Lo studio che la correda ne ricostruisce la genesi entro l'ambiente delle confraternite laiche che nella Bergamo quattrocentesca collaborarono strettamente con gli ordini mendicanti. All'interesse che ne consegue sul piano storico documentario si assomma quello linguistico, trattandosi di un testimone importante del volgare impiegato nella cittadina orobica, aperto agli usi delle scriptae sovramunicipali padane ma ancora poco permeabile all'influsso del toscano in via di affermazione.
Di quest'ultimo, tramandato da un unico manoscritto della metà del XV secolo, si offre qui per la prima volta l'edizione critica. Lo studio che la correda ne ricostruisce la genesi entro l'ambiente delle confraternite laiche che nella Bergamo quattrocentesca collaborarono strettamente con gli ordini mendicanti. All'interesse che ne consegue sul piano storico documentario si assomma quello linguistico, trattandosi di un testimone importante del volgare impiegato nella cittadina orobica, aperto agli usi delle scriptae sovramunicipali padane ma ancora poco permeabile all'influsso del toscano in via di affermazione.