Il futuro è un viaggio nel passato. Dieci storie di architettura
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- FormatePub
- ISBN978-88-229-1306-7
- EAN9788822913067
- Date de parution09/02/2022
- Protection num.Digital Watermarking
- Taille690 Ko
- Infos supplémentairesepub
- ÉditeurQuodlibet
Résumé
I viaggi di formazione segnano in modo indelebile le
personalità, e non solo perché letteralmente danno
loro una forma, ma soprattutto perché restano un
tema di riflessione costante, anche a distanza di molti
anni. Secondo Joseph Conrad, che per tutta la vita ha
sublimato i suoi viaggi giovanili per mare nei romanzi,
« quando cominciamo a meditare sul significato del
nostro passato personale, esso sembra riempire il
mondo intero nella sua profondità e magnitudine ».
È con questo spirito che Mario Cucinella, dopo
decenni spesi a sensibilizzare la propria disciplina
verso i temi del rispetto della natura, raccoglie
qui per la prima volta le memorie dei suoi dieci
viaggi nelle città e nei luoghi che gli hanno offerto
spunti di riflessione non esotici o « stilistici », bensì
pragmaticamente ambientali, inducendolo cioè
a ragionare sullo sfruttamento razionale delle
energie disponibili - prassi comune nelle tradizioni
vernacolari di ogni cultura, dall'Iran alla Cina, dal
Maghreb all'Irlanda.
Queste dieci storie d'architettura sono dunque proiettate in avanti, e il loro frutto raccoglie il testimone di quella linea culturale che, iniziata da Le Corbusier - il quale seppe trovare la modernità nelle città bianche del Mediterraneo -, ha attraversato tutto il Novecento, da Giuseppe Pagano a Bernard Rudofsky, Giancarlo De Carlo e Reyner Banham, e il cui lascito si potrebbe sintetizzare in un invito: imparare dall'architettura spontanea.
Cucinella osserva così, con occhi al tempo stesso vecchi e nuovi, le case preistoriche scavate nel deserto, gli antichi ospedali siriani, i palazzi indiani sotterranei, le arcaiche città del vento in Cappadocia e in Pakistan: « Non racconti nostalgici, ma la scoperta di un passato in cui scovare molte informazioni che potranno aiutarci nel nostro viaggio verso il futuro ».
Queste dieci storie d'architettura sono dunque proiettate in avanti, e il loro frutto raccoglie il testimone di quella linea culturale che, iniziata da Le Corbusier - il quale seppe trovare la modernità nelle città bianche del Mediterraneo -, ha attraversato tutto il Novecento, da Giuseppe Pagano a Bernard Rudofsky, Giancarlo De Carlo e Reyner Banham, e il cui lascito si potrebbe sintetizzare in un invito: imparare dall'architettura spontanea.
Cucinella osserva così, con occhi al tempo stesso vecchi e nuovi, le case preistoriche scavate nel deserto, gli antichi ospedali siriani, i palazzi indiani sotterranei, le arcaiche città del vento in Cappadocia e in Pakistan: « Non racconti nostalgici, ma la scoperta di un passato in cui scovare molte informazioni che potranno aiutarci nel nostro viaggio verso il futuro ».
I viaggi di formazione segnano in modo indelebile le
personalità, e non solo perché letteralmente danno
loro una forma, ma soprattutto perché restano un
tema di riflessione costante, anche a distanza di molti
anni. Secondo Joseph Conrad, che per tutta la vita ha
sublimato i suoi viaggi giovanili per mare nei romanzi,
« quando cominciamo a meditare sul significato del
nostro passato personale, esso sembra riempire il
mondo intero nella sua profondità e magnitudine ».
È con questo spirito che Mario Cucinella, dopo
decenni spesi a sensibilizzare la propria disciplina
verso i temi del rispetto della natura, raccoglie
qui per la prima volta le memorie dei suoi dieci
viaggi nelle città e nei luoghi che gli hanno offerto
spunti di riflessione non esotici o « stilistici », bensì
pragmaticamente ambientali, inducendolo cioè
a ragionare sullo sfruttamento razionale delle
energie disponibili - prassi comune nelle tradizioni
vernacolari di ogni cultura, dall'Iran alla Cina, dal
Maghreb all'Irlanda.
Queste dieci storie d'architettura sono dunque proiettate in avanti, e il loro frutto raccoglie il testimone di quella linea culturale che, iniziata da Le Corbusier - il quale seppe trovare la modernità nelle città bianche del Mediterraneo -, ha attraversato tutto il Novecento, da Giuseppe Pagano a Bernard Rudofsky, Giancarlo De Carlo e Reyner Banham, e il cui lascito si potrebbe sintetizzare in un invito: imparare dall'architettura spontanea.
Cucinella osserva così, con occhi al tempo stesso vecchi e nuovi, le case preistoriche scavate nel deserto, gli antichi ospedali siriani, i palazzi indiani sotterranei, le arcaiche città del vento in Cappadocia e in Pakistan: « Non racconti nostalgici, ma la scoperta di un passato in cui scovare molte informazioni che potranno aiutarci nel nostro viaggio verso il futuro ».
Queste dieci storie d'architettura sono dunque proiettate in avanti, e il loro frutto raccoglie il testimone di quella linea culturale che, iniziata da Le Corbusier - il quale seppe trovare la modernità nelle città bianche del Mediterraneo -, ha attraversato tutto il Novecento, da Giuseppe Pagano a Bernard Rudofsky, Giancarlo De Carlo e Reyner Banham, e il cui lascito si potrebbe sintetizzare in un invito: imparare dall'architettura spontanea.
Cucinella osserva così, con occhi al tempo stesso vecchi e nuovi, le case preistoriche scavate nel deserto, gli antichi ospedali siriani, i palazzi indiani sotterranei, le arcaiche città del vento in Cappadocia e in Pakistan: « Non racconti nostalgici, ma la scoperta di un passato in cui scovare molte informazioni che potranno aiutarci nel nostro viaggio verso il futuro ».