I mercanti di Mezzegra. I Brentano, una famiglia europea
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- Nombre de pages200
- FormatEpub fixed layout
- ISBN978-88-9356-124-2
- EAN9788893561242
- Date de parution02/08/2020
- Protection num.Digital Watermarking
- Taille8 Mo
- Infos supplémentairesepub
- ÉditeurNew Press Edizioni
Résumé
I Brentano imparentati fra loro tramite matrimoni combinati, finalizzati a consolidare alleanze e ampliare patrimoni, guadagnati non senza fatica e pericolo con "l'arte della mercanzia", tutti soci in affari, questi mercanti prestadenaro creano una fitta rete di compaesani, che dalla Tremezzina arriva al Regno di Napoli e, attraverso Genova, passando per la Svizzera, si espande per tutta Europa, raggiungendo a oriente città come Vienna, Danzica, Budapest, Praga, Norimberga, Lipsia, Dresda, a occidente Francoforte, Strasburgo, Heidelberg, e poi su, per la valle del Reno fino ad Amsterdam e in Francia fino a Lione, sede di una grande fiera annuale.
Si muovono dunque nell'ambito degli imperi centrali, in zona di influenza tedesca e olandese, arrivando ai margini fino a Breslavia in Slesia e Danzica, oggi in Polonia. Inizialmente mercanti di agrumi, soprattutto limoni, cresciuti nel clima ideale del Lago di Como, ampliano in seguito la loro attività con l'acquisto e vendita delle prime merci coloniali, importate dalle Americhe e dall'Asia dalla Compagnia delle Indie, e con il commercio della seta grezza prodotta in loco.
Non meno importante è l'attività finanziaria di prestare denaro, dapprima a mercanti compaesani che riforniscono di merce, poi agli abitanti locali e alle comunità di provenienza, alle quali concedono mutui, infine all'aristocrazia europea, fino all'imperatrice Maria Teresa d'Austria e alla sua corte. Causa iniziale di questa emigrazione, da sempre esistita, è la povertà, acuita dalle pressanti tasse del governo spagnolo, dalcontinuo passaggio di truppe, di cui le piccole comunità devono accollarsi l'alloggiamento e subire le prepotenze, all'eccessivo frazionamento delle proprietà, troppo piccole per garantire il mantenimento di una famiglia, dal peso dei balzelli e degli appalti che frenano il commercio.
Si muovono dunque nell'ambito degli imperi centrali, in zona di influenza tedesca e olandese, arrivando ai margini fino a Breslavia in Slesia e Danzica, oggi in Polonia. Inizialmente mercanti di agrumi, soprattutto limoni, cresciuti nel clima ideale del Lago di Como, ampliano in seguito la loro attività con l'acquisto e vendita delle prime merci coloniali, importate dalle Americhe e dall'Asia dalla Compagnia delle Indie, e con il commercio della seta grezza prodotta in loco.
Non meno importante è l'attività finanziaria di prestare denaro, dapprima a mercanti compaesani che riforniscono di merce, poi agli abitanti locali e alle comunità di provenienza, alle quali concedono mutui, infine all'aristocrazia europea, fino all'imperatrice Maria Teresa d'Austria e alla sua corte. Causa iniziale di questa emigrazione, da sempre esistita, è la povertà, acuita dalle pressanti tasse del governo spagnolo, dalcontinuo passaggio di truppe, di cui le piccole comunità devono accollarsi l'alloggiamento e subire le prepotenze, all'eccessivo frazionamento delle proprietà, troppo piccole per garantire il mantenimento di una famiglia, dal peso dei balzelli e degli appalti che frenano il commercio.
I Brentano imparentati fra loro tramite matrimoni combinati, finalizzati a consolidare alleanze e ampliare patrimoni, guadagnati non senza fatica e pericolo con "l'arte della mercanzia", tutti soci in affari, questi mercanti prestadenaro creano una fitta rete di compaesani, che dalla Tremezzina arriva al Regno di Napoli e, attraverso Genova, passando per la Svizzera, si espande per tutta Europa, raggiungendo a oriente città come Vienna, Danzica, Budapest, Praga, Norimberga, Lipsia, Dresda, a occidente Francoforte, Strasburgo, Heidelberg, e poi su, per la valle del Reno fino ad Amsterdam e in Francia fino a Lione, sede di una grande fiera annuale.
Si muovono dunque nell'ambito degli imperi centrali, in zona di influenza tedesca e olandese, arrivando ai margini fino a Breslavia in Slesia e Danzica, oggi in Polonia. Inizialmente mercanti di agrumi, soprattutto limoni, cresciuti nel clima ideale del Lago di Como, ampliano in seguito la loro attività con l'acquisto e vendita delle prime merci coloniali, importate dalle Americhe e dall'Asia dalla Compagnia delle Indie, e con il commercio della seta grezza prodotta in loco.
Non meno importante è l'attività finanziaria di prestare denaro, dapprima a mercanti compaesani che riforniscono di merce, poi agli abitanti locali e alle comunità di provenienza, alle quali concedono mutui, infine all'aristocrazia europea, fino all'imperatrice Maria Teresa d'Austria e alla sua corte. Causa iniziale di questa emigrazione, da sempre esistita, è la povertà, acuita dalle pressanti tasse del governo spagnolo, dalcontinuo passaggio di truppe, di cui le piccole comunità devono accollarsi l'alloggiamento e subire le prepotenze, all'eccessivo frazionamento delle proprietà, troppo piccole per garantire il mantenimento di una famiglia, dal peso dei balzelli e degli appalti che frenano il commercio.
Si muovono dunque nell'ambito degli imperi centrali, in zona di influenza tedesca e olandese, arrivando ai margini fino a Breslavia in Slesia e Danzica, oggi in Polonia. Inizialmente mercanti di agrumi, soprattutto limoni, cresciuti nel clima ideale del Lago di Como, ampliano in seguito la loro attività con l'acquisto e vendita delle prime merci coloniali, importate dalle Americhe e dall'Asia dalla Compagnia delle Indie, e con il commercio della seta grezza prodotta in loco.
Non meno importante è l'attività finanziaria di prestare denaro, dapprima a mercanti compaesani che riforniscono di merce, poi agli abitanti locali e alle comunità di provenienza, alle quali concedono mutui, infine all'aristocrazia europea, fino all'imperatrice Maria Teresa d'Austria e alla sua corte. Causa iniziale di questa emigrazione, da sempre esistita, è la povertà, acuita dalle pressanti tasse del governo spagnolo, dalcontinuo passaggio di truppe, di cui le piccole comunità devono accollarsi l'alloggiamento e subire le prepotenze, all'eccessivo frazionamento delle proprietà, troppo piccole per garantire il mantenimento di una famiglia, dal peso dei balzelli e degli appalti che frenano il commercio.