Goodbye Murat. La tradizione del Moderno nella Bari di Giuseppe Gimma

Par : Nicola Signorile
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  • Nombre de pages144
  • FormatePub
  • ISBN978-88-7470-634-1
  • EAN9788874706341
  • Date de parution19/03/2018
  • Protection num.Digital Watermarking
  • Taille9 Mo
  • Infos supplémentairesepub
  • ÉditeurEdizioni di Pagina

Résumé

Quanto la geometria di una città nuova ha saputo sopravvivere alle trasformazioni? Bari coltiva una mitologia del centro storico ottocentesco, il cosiddetto Murattiano. E se ogni mitologia ha bisogno di racconti efferati, quello di Bari si chiama "boom edilizio". In realtà la degenerazione del Borgo murattiano è precoce e le prime sopraelevazioni sono autorizzate già alla fine dell'Ottocento: il rifiuto dello stile neoclassico e le manifestazioni dell'eclettismo sono però considerati paradossalmente nell'immaginario collettivo l'espressione del medesimo, originario progetto.
I rari esempi di architettura di qualità realizzati nella seconda metà del Novecento sono invece ignorati da qualsiasi azione di tutela. Eppure ad essi si guarda oggi come modelli per realizzare una città che abbia il coraggio della contemporaneità. Con quattro autentiche "interviste impossibili" a Bruno Zevi, Vittorio Chiaia, Michele Cifarelli e Vittore Fiore sul tema del centro storico e del vincolo paesaggistico.
Quanto la geometria di una città nuova ha saputo sopravvivere alle trasformazioni? Bari coltiva una mitologia del centro storico ottocentesco, il cosiddetto Murattiano. E se ogni mitologia ha bisogno di racconti efferati, quello di Bari si chiama "boom edilizio". In realtà la degenerazione del Borgo murattiano è precoce e le prime sopraelevazioni sono autorizzate già alla fine dell'Ottocento: il rifiuto dello stile neoclassico e le manifestazioni dell'eclettismo sono però considerati paradossalmente nell'immaginario collettivo l'espressione del medesimo, originario progetto.
I rari esempi di architettura di qualità realizzati nella seconda metà del Novecento sono invece ignorati da qualsiasi azione di tutela. Eppure ad essi si guarda oggi come modelli per realizzare una città che abbia il coraggio della contemporaneità. Con quattro autentiche "interviste impossibili" a Bruno Zevi, Vittorio Chiaia, Michele Cifarelli e Vittore Fiore sul tema del centro storico e del vincolo paesaggistico.