Fuoco di legna anime in cielo. Fabrizio De André e i suoi cattivi maestri
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- Nombre de pages144
- FormatPDF
- ISBN978-88-6438-764-2
- EAN9788864387642
- Date de parution28/02/2018
- Protection num.Digital Watermarking
- Taille281 Ko
- Infos supplémentairespdf
- ÉditeurEditrice ZONA
Résumé
Omero, Giorgio Caproni, Antonio Gramsci, Luigi Tenco, Cesare Pavese, Fernanda Pivano, i poeti della Beat Generation, Pier Paolo Pasolini, Herbet Marcuse, i filosofi e sociologi della Scuola di Francoforte, Álvaro Mutis, Louis-Ferdinand Céline, José Saramago sono stati tra i principali "cattivi maestri" di Fabrizio De André, compagni di tante notti di studio e letture. In questi cinque saggi Franca Canero Medici rintraccia nei testi del cantautore genovese il segno di queste amate presenze, citate, evocate, più o meno svelate o nascoste in tante canzoni.
Con alcune di queste figure, quelle a lui contemporanee, De André sviluppò un rapporto forse ancor più ricco perché dialogico, di vero e proprio scambio, anche concettuale, sulle corde di una profonda sensibilità comune che in qualche caso divenne vera, feconda amicizia. L'ispirazione iniziale a questi scritti deriva da un pretesto singolare e suggestivo: un dipinto unico e straordinario nel suo genere, l'anamorfosi del miracolo di San Francesco da Paola affrescata nel 1642 da Emmanuel Maignan in un corridoio lungo venti metri del convento di Trinità dei Monti a Roma.
Cambiando l'angolazione dello sguardo, il soggetto del dipinto cambia vistosamente trasformandosi in tutt'altra raffigurazione, da entrambi i lati del corridoio, ma tutto ciò che si vede è in relazione diretta e dinamica con il tema dell'affresco. Questo dipinto e la sua mirabolante illusione prospettica offrono all'autrice molteplici chiavi interpretative che aprono il suo e nostro sguardo sull'essenza del legame tra De André e i suoi maggiori punti di riferimento poetici, filosofici, letterari: il ricorrere di certe immagini metaforiche, analogie sorprendenti, coincidenze quasi magiche collocano De André e il suo indiscutibile talento nello stesso empireo, insieme ai suoi "cattivi maestri".
Franca Canero Medici. Docente di filosofia e storia presso un liceo di Roma, ha già pubblicato due saggi sulla poetica di Fabrizio De André, Un volo tra amore e morte (2000) e Lo sguardo si fermava obliquo, un volo di ghiandaia (2003). Altri suoi scritti in argomento sono apparsi su riviste e nel volume Fabrizio De André e l'isola paradiso a cura di Giovanni Gelsomino (2015). Ha partecipato in qualità di relatrice a numerosi convegni e appuntamenti di studio sulla figura dell'artista.
È socia onoraria della Fondazione De André dal 2001.
Con alcune di queste figure, quelle a lui contemporanee, De André sviluppò un rapporto forse ancor più ricco perché dialogico, di vero e proprio scambio, anche concettuale, sulle corde di una profonda sensibilità comune che in qualche caso divenne vera, feconda amicizia. L'ispirazione iniziale a questi scritti deriva da un pretesto singolare e suggestivo: un dipinto unico e straordinario nel suo genere, l'anamorfosi del miracolo di San Francesco da Paola affrescata nel 1642 da Emmanuel Maignan in un corridoio lungo venti metri del convento di Trinità dei Monti a Roma.
Cambiando l'angolazione dello sguardo, il soggetto del dipinto cambia vistosamente trasformandosi in tutt'altra raffigurazione, da entrambi i lati del corridoio, ma tutto ciò che si vede è in relazione diretta e dinamica con il tema dell'affresco. Questo dipinto e la sua mirabolante illusione prospettica offrono all'autrice molteplici chiavi interpretative che aprono il suo e nostro sguardo sull'essenza del legame tra De André e i suoi maggiori punti di riferimento poetici, filosofici, letterari: il ricorrere di certe immagini metaforiche, analogie sorprendenti, coincidenze quasi magiche collocano De André e il suo indiscutibile talento nello stesso empireo, insieme ai suoi "cattivi maestri".
Franca Canero Medici. Docente di filosofia e storia presso un liceo di Roma, ha già pubblicato due saggi sulla poetica di Fabrizio De André, Un volo tra amore e morte (2000) e Lo sguardo si fermava obliquo, un volo di ghiandaia (2003). Altri suoi scritti in argomento sono apparsi su riviste e nel volume Fabrizio De André e l'isola paradiso a cura di Giovanni Gelsomino (2015). Ha partecipato in qualità di relatrice a numerosi convegni e appuntamenti di studio sulla figura dell'artista.
È socia onoraria della Fondazione De André dal 2001.
Omero, Giorgio Caproni, Antonio Gramsci, Luigi Tenco, Cesare Pavese, Fernanda Pivano, i poeti della Beat Generation, Pier Paolo Pasolini, Herbet Marcuse, i filosofi e sociologi della Scuola di Francoforte, Álvaro Mutis, Louis-Ferdinand Céline, José Saramago sono stati tra i principali "cattivi maestri" di Fabrizio De André, compagni di tante notti di studio e letture. In questi cinque saggi Franca Canero Medici rintraccia nei testi del cantautore genovese il segno di queste amate presenze, citate, evocate, più o meno svelate o nascoste in tante canzoni.
Con alcune di queste figure, quelle a lui contemporanee, De André sviluppò un rapporto forse ancor più ricco perché dialogico, di vero e proprio scambio, anche concettuale, sulle corde di una profonda sensibilità comune che in qualche caso divenne vera, feconda amicizia. L'ispirazione iniziale a questi scritti deriva da un pretesto singolare e suggestivo: un dipinto unico e straordinario nel suo genere, l'anamorfosi del miracolo di San Francesco da Paola affrescata nel 1642 da Emmanuel Maignan in un corridoio lungo venti metri del convento di Trinità dei Monti a Roma.
Cambiando l'angolazione dello sguardo, il soggetto del dipinto cambia vistosamente trasformandosi in tutt'altra raffigurazione, da entrambi i lati del corridoio, ma tutto ciò che si vede è in relazione diretta e dinamica con il tema dell'affresco. Questo dipinto e la sua mirabolante illusione prospettica offrono all'autrice molteplici chiavi interpretative che aprono il suo e nostro sguardo sull'essenza del legame tra De André e i suoi maggiori punti di riferimento poetici, filosofici, letterari: il ricorrere di certe immagini metaforiche, analogie sorprendenti, coincidenze quasi magiche collocano De André e il suo indiscutibile talento nello stesso empireo, insieme ai suoi "cattivi maestri".
Franca Canero Medici. Docente di filosofia e storia presso un liceo di Roma, ha già pubblicato due saggi sulla poetica di Fabrizio De André, Un volo tra amore e morte (2000) e Lo sguardo si fermava obliquo, un volo di ghiandaia (2003). Altri suoi scritti in argomento sono apparsi su riviste e nel volume Fabrizio De André e l'isola paradiso a cura di Giovanni Gelsomino (2015). Ha partecipato in qualità di relatrice a numerosi convegni e appuntamenti di studio sulla figura dell'artista.
È socia onoraria della Fondazione De André dal 2001.
Con alcune di queste figure, quelle a lui contemporanee, De André sviluppò un rapporto forse ancor più ricco perché dialogico, di vero e proprio scambio, anche concettuale, sulle corde di una profonda sensibilità comune che in qualche caso divenne vera, feconda amicizia. L'ispirazione iniziale a questi scritti deriva da un pretesto singolare e suggestivo: un dipinto unico e straordinario nel suo genere, l'anamorfosi del miracolo di San Francesco da Paola affrescata nel 1642 da Emmanuel Maignan in un corridoio lungo venti metri del convento di Trinità dei Monti a Roma.
Cambiando l'angolazione dello sguardo, il soggetto del dipinto cambia vistosamente trasformandosi in tutt'altra raffigurazione, da entrambi i lati del corridoio, ma tutto ciò che si vede è in relazione diretta e dinamica con il tema dell'affresco. Questo dipinto e la sua mirabolante illusione prospettica offrono all'autrice molteplici chiavi interpretative che aprono il suo e nostro sguardo sull'essenza del legame tra De André e i suoi maggiori punti di riferimento poetici, filosofici, letterari: il ricorrere di certe immagini metaforiche, analogie sorprendenti, coincidenze quasi magiche collocano De André e il suo indiscutibile talento nello stesso empireo, insieme ai suoi "cattivi maestri".
Franca Canero Medici. Docente di filosofia e storia presso un liceo di Roma, ha già pubblicato due saggi sulla poetica di Fabrizio De André, Un volo tra amore e morte (2000) e Lo sguardo si fermava obliquo, un volo di ghiandaia (2003). Altri suoi scritti in argomento sono apparsi su riviste e nel volume Fabrizio De André e l'isola paradiso a cura di Giovanni Gelsomino (2015). Ha partecipato in qualità di relatrice a numerosi convegni e appuntamenti di studio sulla figura dell'artista.
È socia onoraria della Fondazione De André dal 2001.