Exmachina. Storia musicale della nostra estinzione 1992 → ∞
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- FormatePub
- ISBN978-88-3389-359-4
- EAN9788833893594
- Date de parution03/02/2022
- Protection num.Digital Watermarking
- Taille841 Ko
- Infos supplémentairesepub
- ÉditeurMinimum Fax
Résumé
Nei primi anni Novanta il cyberteorico Arthur Kroker profetizzò che la nuova musica elettronica sarebbe stata l'avanguardia per i futuri rapporti tra specie umana e tecnologie digitali. Nello stesso periodo Brian Behlenford, fondatore di Apache e guru della Silicon Valley, lanciava una mailing list tutta dedicata alla cosiddetta Intelligent Dance Music di produttori come Aphex Twin, Autechre e in seguito Boards of Canada: tre nomi tra i più venerati del panorama musicale degli ultimi decenni, maestri indiscussi del suono elettronico nato dalla grande stagione techno.
Eppure AFX, AE e BOC restano figure misteriose, sfuggenti, le cui biografie non hanno nulla del respiro epico a cui ci hanno abituati decenni di mitologie pop. Ma allora perché la loro influenza è tanto cruciale? A trent'anni da Artificial Intelligence, la compilation- manifesto che sancì la nascita della « musica da ballo intelligente » imponendosi come testo sacro per l'allora emergente internet culture, Exmachina offre una risposta - azzardata, paranoide, eppure spaventosamente convincente - invitandoci a leggere le parabole di questi artisti come tre capitoli di un'unica storia: quella che comincia con l'irruzione dell'algoritmo nella quiete delle nostre camerette, passa per la spietata potenza di calcolo del processo macchinico, e finisce con l'estinzione della nostra specie. Forte di una competenza musicale ai limiti dell'ossessione, Mattioli non ha paura di contaminare la teoria - da Kerényi a McLuhan, dalla scuola cibernetica del dopoguerra a Mark Fisher, da Erik Davis a Nick Land - con la propria sensibilità e i propri incubi.
Il risultato è uno strumento precisissimo che ci ascolta dal futuro, intercettando nella musica la frequenza anomala che è lo spirito di questo tempo terrorizzante.
Eppure AFX, AE e BOC restano figure misteriose, sfuggenti, le cui biografie non hanno nulla del respiro epico a cui ci hanno abituati decenni di mitologie pop. Ma allora perché la loro influenza è tanto cruciale? A trent'anni da Artificial Intelligence, la compilation- manifesto che sancì la nascita della « musica da ballo intelligente » imponendosi come testo sacro per l'allora emergente internet culture, Exmachina offre una risposta - azzardata, paranoide, eppure spaventosamente convincente - invitandoci a leggere le parabole di questi artisti come tre capitoli di un'unica storia: quella che comincia con l'irruzione dell'algoritmo nella quiete delle nostre camerette, passa per la spietata potenza di calcolo del processo macchinico, e finisce con l'estinzione della nostra specie. Forte di una competenza musicale ai limiti dell'ossessione, Mattioli non ha paura di contaminare la teoria - da Kerényi a McLuhan, dalla scuola cibernetica del dopoguerra a Mark Fisher, da Erik Davis a Nick Land - con la propria sensibilità e i propri incubi.
Il risultato è uno strumento precisissimo che ci ascolta dal futuro, intercettando nella musica la frequenza anomala che è lo spirito di questo tempo terrorizzante.
Nei primi anni Novanta il cyberteorico Arthur Kroker profetizzò che la nuova musica elettronica sarebbe stata l'avanguardia per i futuri rapporti tra specie umana e tecnologie digitali. Nello stesso periodo Brian Behlenford, fondatore di Apache e guru della Silicon Valley, lanciava una mailing list tutta dedicata alla cosiddetta Intelligent Dance Music di produttori come Aphex Twin, Autechre e in seguito Boards of Canada: tre nomi tra i più venerati del panorama musicale degli ultimi decenni, maestri indiscussi del suono elettronico nato dalla grande stagione techno.
Eppure AFX, AE e BOC restano figure misteriose, sfuggenti, le cui biografie non hanno nulla del respiro epico a cui ci hanno abituati decenni di mitologie pop. Ma allora perché la loro influenza è tanto cruciale? A trent'anni da Artificial Intelligence, la compilation- manifesto che sancì la nascita della « musica da ballo intelligente » imponendosi come testo sacro per l'allora emergente internet culture, Exmachina offre una risposta - azzardata, paranoide, eppure spaventosamente convincente - invitandoci a leggere le parabole di questi artisti come tre capitoli di un'unica storia: quella che comincia con l'irruzione dell'algoritmo nella quiete delle nostre camerette, passa per la spietata potenza di calcolo del processo macchinico, e finisce con l'estinzione della nostra specie. Forte di una competenza musicale ai limiti dell'ossessione, Mattioli non ha paura di contaminare la teoria - da Kerényi a McLuhan, dalla scuola cibernetica del dopoguerra a Mark Fisher, da Erik Davis a Nick Land - con la propria sensibilità e i propri incubi.
Il risultato è uno strumento precisissimo che ci ascolta dal futuro, intercettando nella musica la frequenza anomala che è lo spirito di questo tempo terrorizzante.
Eppure AFX, AE e BOC restano figure misteriose, sfuggenti, le cui biografie non hanno nulla del respiro epico a cui ci hanno abituati decenni di mitologie pop. Ma allora perché la loro influenza è tanto cruciale? A trent'anni da Artificial Intelligence, la compilation- manifesto che sancì la nascita della « musica da ballo intelligente » imponendosi come testo sacro per l'allora emergente internet culture, Exmachina offre una risposta - azzardata, paranoide, eppure spaventosamente convincente - invitandoci a leggere le parabole di questi artisti come tre capitoli di un'unica storia: quella che comincia con l'irruzione dell'algoritmo nella quiete delle nostre camerette, passa per la spietata potenza di calcolo del processo macchinico, e finisce con l'estinzione della nostra specie. Forte di una competenza musicale ai limiti dell'ossessione, Mattioli non ha paura di contaminare la teoria - da Kerényi a McLuhan, dalla scuola cibernetica del dopoguerra a Mark Fisher, da Erik Davis a Nick Land - con la propria sensibilità e i propri incubi.
Il risultato è uno strumento precisissimo che ci ascolta dal futuro, intercettando nella musica la frequenza anomala che è lo spirito di questo tempo terrorizzante.