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Il « dolore minimo » del titolo esprime la complessa condizione transessuale pronunciata con grande potenza poetica, volta a infrangere, per la prima volta in Italia, il muro del silenzioso tabù culturale. La giovane autrice racconta la sua rinascita luminosa con versi, delicati e profondissimi al tempo stesso, che hanno fatto parlare Dacia Maraini e Alessandro Fo di caso letterario dell'anno. « Quando nacqui mia madre / mi fece un dono antichissimo.
/ Il dono dell'indovino Tiresia: / mutare sesso una volta nella vita », narra Giovanna Cristina Vivinetto, che, in questo dirompente diario in versi, confessa: « non mi sono mai conosciuta / se non nel dolore bambino / di avvertirmi a un tratto / così divisa. Così tanto parziale ».