Difficult Men. Dai Soprano a Breaking Bad, gli antieroi delle serie tv
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- FormatePub
- ISBN978-88-3389-023-4
- EAN9788833890234
- Date de parution25/10/2018
- Protection num.Digital Watermarking
- Taille1 Mo
- Infos supplémentairesepub
- ÉditeurMinimum Fax
Résumé
Sul finire degli anni Novanta, le serie televisive americane hanno riscritto le regole della narrazione classica. Uno degli aspetti più importanti di questa rivoluzione riguarda i personaggi rappresentati, non più eroi tutti d'un pezzo ma creature moralmente ambigue. Veri e propri antieroi sono, infatti, i protagonisti dei Soprano, di Mad Men, The Wire, Breaking Bad e Game of Thrones. Attraverso un racconto del dietro le quinte di queste serie e approfondite interviste a showrunner e autori coinvolti nella loro realizzazione, Difficult Men ricostruisce con grande abilità un inedito profilo degli antieroi seriali più significativi di questo inizio secolo.
I villain delle serie tv riescono a suscitare la nostra empatia e ci permettono di calarci nei panni di chi si spinge oltre il lecito, ponendoci di fronte a dilemmi etici e a scelte sbagliate che non prenderemmo mai nella vita. Scopriremo inoltre che David Chase, Matthew Weiner, Vince Gilligan e David Simon, tra gli altri, sono persone reali complesse e interessanti quanto i personaggi da loro creati.
Il dialogo diretto con gli autori consente a Martin di mettere a fuoco il valore di rottura di titoli che, come ha scritto il Guardian, possono essere considerati per la tv l'equivalente di Roth, Updike e Mailer per la narrativa e di Scorsese, Altman e Coppola per il cinema.
I villain delle serie tv riescono a suscitare la nostra empatia e ci permettono di calarci nei panni di chi si spinge oltre il lecito, ponendoci di fronte a dilemmi etici e a scelte sbagliate che non prenderemmo mai nella vita. Scopriremo inoltre che David Chase, Matthew Weiner, Vince Gilligan e David Simon, tra gli altri, sono persone reali complesse e interessanti quanto i personaggi da loro creati.
Il dialogo diretto con gli autori consente a Martin di mettere a fuoco il valore di rottura di titoli che, come ha scritto il Guardian, possono essere considerati per la tv l'equivalente di Roth, Updike e Mailer per la narrativa e di Scorsese, Altman e Coppola per il cinema.
Sul finire degli anni Novanta, le serie televisive americane hanno riscritto le regole della narrazione classica. Uno degli aspetti più importanti di questa rivoluzione riguarda i personaggi rappresentati, non più eroi tutti d'un pezzo ma creature moralmente ambigue. Veri e propri antieroi sono, infatti, i protagonisti dei Soprano, di Mad Men, The Wire, Breaking Bad e Game of Thrones. Attraverso un racconto del dietro le quinte di queste serie e approfondite interviste a showrunner e autori coinvolti nella loro realizzazione, Difficult Men ricostruisce con grande abilità un inedito profilo degli antieroi seriali più significativi di questo inizio secolo.
I villain delle serie tv riescono a suscitare la nostra empatia e ci permettono di calarci nei panni di chi si spinge oltre il lecito, ponendoci di fronte a dilemmi etici e a scelte sbagliate che non prenderemmo mai nella vita. Scopriremo inoltre che David Chase, Matthew Weiner, Vince Gilligan e David Simon, tra gli altri, sono persone reali complesse e interessanti quanto i personaggi da loro creati.
Il dialogo diretto con gli autori consente a Martin di mettere a fuoco il valore di rottura di titoli che, come ha scritto il Guardian, possono essere considerati per la tv l'equivalente di Roth, Updike e Mailer per la narrativa e di Scorsese, Altman e Coppola per il cinema.
I villain delle serie tv riescono a suscitare la nostra empatia e ci permettono di calarci nei panni di chi si spinge oltre il lecito, ponendoci di fronte a dilemmi etici e a scelte sbagliate che non prenderemmo mai nella vita. Scopriremo inoltre che David Chase, Matthew Weiner, Vince Gilligan e David Simon, tra gli altri, sono persone reali complesse e interessanti quanto i personaggi da loro creati.
Il dialogo diretto con gli autori consente a Martin di mettere a fuoco il valore di rottura di titoli che, come ha scritto il Guardian, possono essere considerati per la tv l'equivalente di Roth, Updike e Mailer per la narrativa e di Scorsese, Altman e Coppola per il cinema.