Dalle steppe asiatiche al Limes danubiano: i Sarmati e Roma

Par : Alessandro Alberghina
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  • FormatePub
  • ISBN978-88-5503-345-9
  • EAN9788855033459
  • Date de parution09/10/2021
  • Protection num.Digital Watermarking
  • Taille2 Mo
  • Infos supplémentairesepub
  • ÉditeurDe Ferrari Editore

Résumé

L'origine dei Sarmati e` antica, incerta e al tempo stesso leggendaria, e ha come punto di partenza il cuore del continente eurasiatico: è da quelle lontane lande steppose che la popolazione di cavalieri nomadi iniziò il suo lento cammino verso Occidente. Un viaggio lungo, durato molti secoli, che dalle terre d'origine, situate tra il Lago di Aral, il Mar Caspio e il Mar Nero, li portò a stabilirsi nella grande pianura ungherese, in particolare nel territorio situato tra il Tibisco e il Danubio.
Proprio il Danubio, l'Istro degli autori antichi, quello che in epoca imperiale costituira` il cosiddetto Limes danubiano, a partire dalla fine del primo secolo avanti Cristo si trovera` ad essere il punto di contatto tra i Sarmati e Roma. Per quasi quattro secoli tra l'Urbe e questa popolazione di cavalieri si instaurano intensi rapporti di vicinato tutt'altro che pacifici, contrassegnati da scorrerie e razzie da parte dei Sarmati fino nel cuore delle province pannoniche e della Mesia.
Roma e` stata giocoforza costretta a cambiare progressivamente strategia nei confronti di queste genti barbare, non solo dal punto di vista militare e di difesa del Limes, ma anche riguardo alla politica di accoglienza e di insediamento all'interno del territorio imperiale. I ritrovamenti archeologici e alcune fonti epigrafiche, con le relative ricerche da parte degli studiosi, si sono rivelati fondamentali per fare luce non solo sulle tappe che hanno scandito la migrazione sarmata, ma soprattutto sulle trasformazioni che si sono avute al suo interno nell'ambito della cultura materiale e dell'organizzazione tribale.
Le fonti antiche coeve invece, direttamente o indirettamente, hanno permesso di arricchire il quadro per cercare di renderlo il piu` completo possibile. Gli autori greci (Erodoto, Ippocrate e Strabone in primis) hanno contribuito a tramandarci le caratteristiche salienti di questa popolazione - guerrieri nomadi a cavallo, che vivevano nelle tende o sui carri, le cui donne tiravano con l'arco e combattevano anch'esse - e a descrivere il territorio all'interno del quale risiedevano e si spostavano.
Le fonti latine invece, più puntuali nel riportare i fatti di cronaca quali ad esempio sconfinamenti, scorrerie, scontri militari, ci hanno consentito di ricostruire almeno in parte i rapporti di vicinato tra l'Impero e la popolazione sarmata.
L'origine dei Sarmati e` antica, incerta e al tempo stesso leggendaria, e ha come punto di partenza il cuore del continente eurasiatico: è da quelle lontane lande steppose che la popolazione di cavalieri nomadi iniziò il suo lento cammino verso Occidente. Un viaggio lungo, durato molti secoli, che dalle terre d'origine, situate tra il Lago di Aral, il Mar Caspio e il Mar Nero, li portò a stabilirsi nella grande pianura ungherese, in particolare nel territorio situato tra il Tibisco e il Danubio.
Proprio il Danubio, l'Istro degli autori antichi, quello che in epoca imperiale costituira` il cosiddetto Limes danubiano, a partire dalla fine del primo secolo avanti Cristo si trovera` ad essere il punto di contatto tra i Sarmati e Roma. Per quasi quattro secoli tra l'Urbe e questa popolazione di cavalieri si instaurano intensi rapporti di vicinato tutt'altro che pacifici, contrassegnati da scorrerie e razzie da parte dei Sarmati fino nel cuore delle province pannoniche e della Mesia.
Roma e` stata giocoforza costretta a cambiare progressivamente strategia nei confronti di queste genti barbare, non solo dal punto di vista militare e di difesa del Limes, ma anche riguardo alla politica di accoglienza e di insediamento all'interno del territorio imperiale. I ritrovamenti archeologici e alcune fonti epigrafiche, con le relative ricerche da parte degli studiosi, si sono rivelati fondamentali per fare luce non solo sulle tappe che hanno scandito la migrazione sarmata, ma soprattutto sulle trasformazioni che si sono avute al suo interno nell'ambito della cultura materiale e dell'organizzazione tribale.
Le fonti antiche coeve invece, direttamente o indirettamente, hanno permesso di arricchire il quadro per cercare di renderlo il piu` completo possibile. Gli autori greci (Erodoto, Ippocrate e Strabone in primis) hanno contribuito a tramandarci le caratteristiche salienti di questa popolazione - guerrieri nomadi a cavallo, che vivevano nelle tende o sui carri, le cui donne tiravano con l'arco e combattevano anch'esse - e a descrivere il territorio all'interno del quale risiedevano e si spostavano.
Le fonti latine invece, più puntuali nel riportare i fatti di cronaca quali ad esempio sconfinamenti, scorrerie, scontri militari, ci hanno consentito di ricostruire almeno in parte i rapporti di vicinato tra l'Impero e la popolazione sarmata.