Asia ribelle. Assalto agli imperi e rivoluzione globale
Par : , ,Formats :
Disponible dans votre compte client Decitre ou Furet du Nord dès validation de votre commande. Le format ePub est :
- Compatible avec une lecture sur My Vivlio (smartphone, tablette, ordinateur)
- Compatible avec une lecture sur liseuses Vivlio
- Pour les liseuses autres que Vivlio, vous devez utiliser le logiciel Adobe Digital Edition. Non compatible avec la lecture sur les liseuses Kindle, Remarkable et Sony

Notre partenaire de plateforme de lecture numérique où vous retrouverez l'ensemble de vos ebooks gratuitement
Pour en savoir plus sur nos ebooks, consultez notre aide en ligne ici
- Nombre de pages780
- FormatePub
- ISBN978-88-6783-507-2
- EAN9788867835072
- Date de parution27/09/2024
- Protection num.Digital Watermarking
- Taille22 Mo
- Infos supplémentairesepub
- ÉditeurAdd Editore
Résumé
« Come può liberarsi dal terrore chi dal terrore è oppresso? Come possono gli schiavi ottenere la libertà? Ecco la risposta: con la "Bomba". » Così recitava un pamphlet anonimo del 1913, di autore indiano, a metà fra il manuale bellico e l'esortazione alla rivolta.
A inizio Novecento l'Asia coloniale - l'immensa rete di località marittime, passi montani, piantagioni e vie d'acqua compresa tra l'oceano Indiano e le coste orientali cinesi - è una polveriera pronta a mandare in frantumi gli imperi europei.
Da Bombay a Shanghai, da Singapore a Manila, le banchine dei porti e i transatlantici che fanno la spola dall'Europa diventano la via d'accesso di idee anarchiche e marxiste, oltre che il teatro di un continuo scambio di personalità, traduzioni, ricette politiche tanto varie quanto originali. I pellegrini di questo sottosuolo antimperiale - come il futuro Ho Chi Min e la nemesi di Gandhi, M. N. Roy - convergeranno in una nuova Mecca, la Mosca dei primi anni Venti, per poi diffondere in Asia il verbo di un mondo che non è più lo stesso. Terroristi, ammutinati, femministe con i capelli a caschetto, doppiogiochisti, tipografi clandestini, facinorosi che s'imbarcano come marinai: tra fonti d'archivio, stampa dell'epoca e documenti privati, Tim Harper ripercorre nel suo libro-mondo le traiettorie avventurose degli uomini e delle donne che gettarono le basi di una nuova idea di Asia.
Da Bombay a Shanghai, da Singapore a Manila, le banchine dei porti e i transatlantici che fanno la spola dall'Europa diventano la via d'accesso di idee anarchiche e marxiste, oltre che il teatro di un continuo scambio di personalità, traduzioni, ricette politiche tanto varie quanto originali. I pellegrini di questo sottosuolo antimperiale - come il futuro Ho Chi Min e la nemesi di Gandhi, M. N. Roy - convergeranno in una nuova Mecca, la Mosca dei primi anni Venti, per poi diffondere in Asia il verbo di un mondo che non è più lo stesso. Terroristi, ammutinati, femministe con i capelli a caschetto, doppiogiochisti, tipografi clandestini, facinorosi che s'imbarcano come marinai: tra fonti d'archivio, stampa dell'epoca e documenti privati, Tim Harper ripercorre nel suo libro-mondo le traiettorie avventurose degli uomini e delle donne che gettarono le basi di una nuova idea di Asia.
« Come può liberarsi dal terrore chi dal terrore è oppresso? Come possono gli schiavi ottenere la libertà? Ecco la risposta: con la "Bomba". » Così recitava un pamphlet anonimo del 1913, di autore indiano, a metà fra il manuale bellico e l'esortazione alla rivolta.
A inizio Novecento l'Asia coloniale - l'immensa rete di località marittime, passi montani, piantagioni e vie d'acqua compresa tra l'oceano Indiano e le coste orientali cinesi - è una polveriera pronta a mandare in frantumi gli imperi europei.
Da Bombay a Shanghai, da Singapore a Manila, le banchine dei porti e i transatlantici che fanno la spola dall'Europa diventano la via d'accesso di idee anarchiche e marxiste, oltre che il teatro di un continuo scambio di personalità, traduzioni, ricette politiche tanto varie quanto originali. I pellegrini di questo sottosuolo antimperiale - come il futuro Ho Chi Min e la nemesi di Gandhi, M. N. Roy - convergeranno in una nuova Mecca, la Mosca dei primi anni Venti, per poi diffondere in Asia il verbo di un mondo che non è più lo stesso. Terroristi, ammutinati, femministe con i capelli a caschetto, doppiogiochisti, tipografi clandestini, facinorosi che s'imbarcano come marinai: tra fonti d'archivio, stampa dell'epoca e documenti privati, Tim Harper ripercorre nel suo libro-mondo le traiettorie avventurose degli uomini e delle donne che gettarono le basi di una nuova idea di Asia.
Da Bombay a Shanghai, da Singapore a Manila, le banchine dei porti e i transatlantici che fanno la spola dall'Europa diventano la via d'accesso di idee anarchiche e marxiste, oltre che il teatro di un continuo scambio di personalità, traduzioni, ricette politiche tanto varie quanto originali. I pellegrini di questo sottosuolo antimperiale - come il futuro Ho Chi Min e la nemesi di Gandhi, M. N. Roy - convergeranno in una nuova Mecca, la Mosca dei primi anni Venti, per poi diffondere in Asia il verbo di un mondo che non è più lo stesso. Terroristi, ammutinati, femministe con i capelli a caschetto, doppiogiochisti, tipografi clandestini, facinorosi che s'imbarcano come marinai: tra fonti d'archivio, stampa dell'epoca e documenti privati, Tim Harper ripercorre nel suo libro-mondo le traiettorie avventurose degli uomini e delle donne che gettarono le basi di una nuova idea di Asia.