Architetti e ingegneri di fronte alle leggi razziali. Il Politecnico di Torino e le politiche del regime fascista 1938-1945
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- FormatPDF
- ISBN978-88-229-1344-9
- EAN9788822913449
- Date de parution20/07/2022
- Protection num.Digital Watermarking
- Taille6 Mo
- Infos supplémentairespdf
- ÉditeurQuodlibet
Résumé
Le leggi razziali del 1938 dichiarano espulsi dalle università italiane i docenti, i collaboratori, gli assistenti e tutto il personale
amministrativo « di razza ebraica ». Come accade in tutti gli atenei
italiani, i « Provvedimenti per la difesa della razza nella scuola fascista » vengono impartiti con tempestiva circolare anche al Politecnico di Torino, la cui dirigenza non è ostile agli ordini giunti
dal Ministero dell'Educazione Nazionale: sia il rettore dell'epoca
che il suo successore (in carica fino al 1945) si dimostrano infatti
interpreti fedeli delle direttive del regime.
Grazie a un'approfondita ricerca archivistica, il presente volume
illustra gli effetti e le ripercussioni dell'applicazione delle leggi razziali all'interno del contesto accademico del Politecnico di Torino.
L'applicazione della normativa antiebraica viene descritta nel concreto dispiegarsi del contraccolpo suscitato in quella realtà istituzionale, senza trascurare la complessità e la transitorietà delle normative discriminatorie né le biografie personali e professionali di alcuni indiscussi protagonisti della cultura architettonica e ingegneristica del Novecento: Gino, Eugenio e Guido Fubini-Ghiron, Franco Levi, Gino Levi Montalcini, Guglielmo Piperno, Paolo Pontecorvo, Gino Sacerdote e Scipione Raffaele Treves.
La stretta connessione culturale e politica esistente tra gli esponenti della sfera dell'istruzione, della professione e del Sindacato Fascista Architetti e Ingegneri lascia tracce evidenti negli ingranaggi della macchina accademica torinese, e dunque le vicende dei docenti e degli assistenti, ma anche degli studenti e dei professionisti vittime della persecuzione razziale, rappresentano uno strumento importante per la comprensione delle ricadute - anche politiche - dei provvedimenti nei diversi contesti della storia istituzionale. L'analisi delle carte d'archivio del Politecnico ha peraltro consentito di intraprendere la ricostruzione di un'ancora inesplorata prosopografia delle élite scientifiche del Paese in un frangente storico di drammatica rilevanza.
L'applicazione della normativa antiebraica viene descritta nel concreto dispiegarsi del contraccolpo suscitato in quella realtà istituzionale, senza trascurare la complessità e la transitorietà delle normative discriminatorie né le biografie personali e professionali di alcuni indiscussi protagonisti della cultura architettonica e ingegneristica del Novecento: Gino, Eugenio e Guido Fubini-Ghiron, Franco Levi, Gino Levi Montalcini, Guglielmo Piperno, Paolo Pontecorvo, Gino Sacerdote e Scipione Raffaele Treves.
La stretta connessione culturale e politica esistente tra gli esponenti della sfera dell'istruzione, della professione e del Sindacato Fascista Architetti e Ingegneri lascia tracce evidenti negli ingranaggi della macchina accademica torinese, e dunque le vicende dei docenti e degli assistenti, ma anche degli studenti e dei professionisti vittime della persecuzione razziale, rappresentano uno strumento importante per la comprensione delle ricadute - anche politiche - dei provvedimenti nei diversi contesti della storia istituzionale. L'analisi delle carte d'archivio del Politecnico ha peraltro consentito di intraprendere la ricostruzione di un'ancora inesplorata prosopografia delle élite scientifiche del Paese in un frangente storico di drammatica rilevanza.
Le leggi razziali del 1938 dichiarano espulsi dalle università italiane i docenti, i collaboratori, gli assistenti e tutto il personale
amministrativo « di razza ebraica ». Come accade in tutti gli atenei
italiani, i « Provvedimenti per la difesa della razza nella scuola fascista » vengono impartiti con tempestiva circolare anche al Politecnico di Torino, la cui dirigenza non è ostile agli ordini giunti
dal Ministero dell'Educazione Nazionale: sia il rettore dell'epoca
che il suo successore (in carica fino al 1945) si dimostrano infatti
interpreti fedeli delle direttive del regime.
Grazie a un'approfondita ricerca archivistica, il presente volume
illustra gli effetti e le ripercussioni dell'applicazione delle leggi razziali all'interno del contesto accademico del Politecnico di Torino.
L'applicazione della normativa antiebraica viene descritta nel concreto dispiegarsi del contraccolpo suscitato in quella realtà istituzionale, senza trascurare la complessità e la transitorietà delle normative discriminatorie né le biografie personali e professionali di alcuni indiscussi protagonisti della cultura architettonica e ingegneristica del Novecento: Gino, Eugenio e Guido Fubini-Ghiron, Franco Levi, Gino Levi Montalcini, Guglielmo Piperno, Paolo Pontecorvo, Gino Sacerdote e Scipione Raffaele Treves.
La stretta connessione culturale e politica esistente tra gli esponenti della sfera dell'istruzione, della professione e del Sindacato Fascista Architetti e Ingegneri lascia tracce evidenti negli ingranaggi della macchina accademica torinese, e dunque le vicende dei docenti e degli assistenti, ma anche degli studenti e dei professionisti vittime della persecuzione razziale, rappresentano uno strumento importante per la comprensione delle ricadute - anche politiche - dei provvedimenti nei diversi contesti della storia istituzionale. L'analisi delle carte d'archivio del Politecnico ha peraltro consentito di intraprendere la ricostruzione di un'ancora inesplorata prosopografia delle élite scientifiche del Paese in un frangente storico di drammatica rilevanza.
L'applicazione della normativa antiebraica viene descritta nel concreto dispiegarsi del contraccolpo suscitato in quella realtà istituzionale, senza trascurare la complessità e la transitorietà delle normative discriminatorie né le biografie personali e professionali di alcuni indiscussi protagonisti della cultura architettonica e ingegneristica del Novecento: Gino, Eugenio e Guido Fubini-Ghiron, Franco Levi, Gino Levi Montalcini, Guglielmo Piperno, Paolo Pontecorvo, Gino Sacerdote e Scipione Raffaele Treves.
La stretta connessione culturale e politica esistente tra gli esponenti della sfera dell'istruzione, della professione e del Sindacato Fascista Architetti e Ingegneri lascia tracce evidenti negli ingranaggi della macchina accademica torinese, e dunque le vicende dei docenti e degli assistenti, ma anche degli studenti e dei professionisti vittime della persecuzione razziale, rappresentano uno strumento importante per la comprensione delle ricadute - anche politiche - dei provvedimenti nei diversi contesti della storia istituzionale. L'analisi delle carte d'archivio del Politecnico ha peraltro consentito di intraprendere la ricostruzione di un'ancora inesplorata prosopografia delle élite scientifiche del Paese in un frangente storico di drammatica rilevanza.