Nouveauté
Abolire l'impossibile. Le forme della violenza, le pratiche della libertà
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- Nombre de pages248
- FormatePub
- ISBN978-88-6783-563-8
- EAN9788867835638
- Date de parution14/11/2025
- Protection num.Digital Watermarking
- Taille2 Mo
- Infos supplémentairesepub
- ÉditeurAdd Editore
Résumé
« Questo libro e` la storia di un'utopia, uno spazio di prova, un laboratorio mentale in cui diventano pensabili possibilita` che ancora non esistono. »
C'e` ancora spazio, in questi nostri tempi oscuri, per il pensiero utopico? Valeria Verdolini sostiene che fare utopia serve soprattutto a organizzare la speranza in forme praticabili.
In Abolire l'impossibile, l'autrice parte da un'analisi storica della violenza, dei modi in cui si presenta, del ruolo che ha avuto nella fondazione delle istituzioni e nel plasmare le forme di potere: un filo rosso collega la storia della schiavitu` alla nascita del capitalismo, il colonialismo alla costruzione dei confini, l'emarginazione degli ultimi alla nascita della cittadinanza.
Prigioni, confini, polizie sono gli ambiti che questo libro indaga per aprire a un dialogo sulle « abolizioni possibili » e su nuove sfide politiche e sociali. Passando per la storia delle abolizioni riuscite - la schiavitu` negli Stati Uniti o i manicomi in Italia - si arriva al concetto di « abolizioni impossibili », ossia la cancellazione di quelle strutture pervasive che perpetuano i meccanismi di oppressione: patriarcato, razzismo, lavoro, proprieta`, guerra.
Contro queste dinamiche apparentemente incrollabili si puo` fare qualcosa, ma la risposta chiede un duplice sforzo, culturale e operativo: l'ammissione del privilegio e l'impegno per costruire istituzioni altre. L'abolizionismo che ci racconta Valeria Verdolini si fonda sulla speranza e propone trasformazioni radicali: due orizzonti ormai indispensabili per la sopravvivenza della democrazia.
Prigioni, confini, polizie sono gli ambiti che questo libro indaga per aprire a un dialogo sulle « abolizioni possibili » e su nuove sfide politiche e sociali. Passando per la storia delle abolizioni riuscite - la schiavitu` negli Stati Uniti o i manicomi in Italia - si arriva al concetto di « abolizioni impossibili », ossia la cancellazione di quelle strutture pervasive che perpetuano i meccanismi di oppressione: patriarcato, razzismo, lavoro, proprieta`, guerra.
Contro queste dinamiche apparentemente incrollabili si puo` fare qualcosa, ma la risposta chiede un duplice sforzo, culturale e operativo: l'ammissione del privilegio e l'impegno per costruire istituzioni altre. L'abolizionismo che ci racconta Valeria Verdolini si fonda sulla speranza e propone trasformazioni radicali: due orizzonti ormai indispensabili per la sopravvivenza della democrazia.
« Questo libro e` la storia di un'utopia, uno spazio di prova, un laboratorio mentale in cui diventano pensabili possibilita` che ancora non esistono. »
C'e` ancora spazio, in questi nostri tempi oscuri, per il pensiero utopico? Valeria Verdolini sostiene che fare utopia serve soprattutto a organizzare la speranza in forme praticabili.
In Abolire l'impossibile, l'autrice parte da un'analisi storica della violenza, dei modi in cui si presenta, del ruolo che ha avuto nella fondazione delle istituzioni e nel plasmare le forme di potere: un filo rosso collega la storia della schiavitu` alla nascita del capitalismo, il colonialismo alla costruzione dei confini, l'emarginazione degli ultimi alla nascita della cittadinanza.
Prigioni, confini, polizie sono gli ambiti che questo libro indaga per aprire a un dialogo sulle « abolizioni possibili » e su nuove sfide politiche e sociali. Passando per la storia delle abolizioni riuscite - la schiavitu` negli Stati Uniti o i manicomi in Italia - si arriva al concetto di « abolizioni impossibili », ossia la cancellazione di quelle strutture pervasive che perpetuano i meccanismi di oppressione: patriarcato, razzismo, lavoro, proprieta`, guerra.
Contro queste dinamiche apparentemente incrollabili si puo` fare qualcosa, ma la risposta chiede un duplice sforzo, culturale e operativo: l'ammissione del privilegio e l'impegno per costruire istituzioni altre. L'abolizionismo che ci racconta Valeria Verdolini si fonda sulla speranza e propone trasformazioni radicali: due orizzonti ormai indispensabili per la sopravvivenza della democrazia.
Prigioni, confini, polizie sono gli ambiti che questo libro indaga per aprire a un dialogo sulle « abolizioni possibili » e su nuove sfide politiche e sociali. Passando per la storia delle abolizioni riuscite - la schiavitu` negli Stati Uniti o i manicomi in Italia - si arriva al concetto di « abolizioni impossibili », ossia la cancellazione di quelle strutture pervasive che perpetuano i meccanismi di oppressione: patriarcato, razzismo, lavoro, proprieta`, guerra.
Contro queste dinamiche apparentemente incrollabili si puo` fare qualcosa, ma la risposta chiede un duplice sforzo, culturale e operativo: l'ammissione del privilegio e l'impegno per costruire istituzioni altre. L'abolizionismo che ci racconta Valeria Verdolini si fonda sulla speranza e propone trasformazioni radicali: due orizzonti ormai indispensabili per la sopravvivenza della democrazia.




