Agli albori del Novecento in Sicilia, la passione del marchese Antonio Schiraldi per Agrippina, una ragazza del popolo, innesca una tragedia. Impossibilitato a sposarla, la rende sua amante e, per tacitare le pettegole voci, la dà in moglie al proprio fattore, Rocco Criscione, imponendo ai due un patto innaturale: non consumare l'unione. Ma è proprio questo vincolo a scatenare nel nobile una gelosia feroce e paranoica, che lo condurrà ad assassinare Rocco.
Mentre un innocente sconta la colpa, il marchese intraprende un calvario interiore, un'inesorabile discesa negli inferi del rimorso e della follia, che culmina in un silenzio carico di disperazione. In questo che è considerato il suo capolavoro, Luigi Capuana fonde l'acuta indagine sull'animo umano con la rigorosa osservazione verista, dando vita a un'opera che Benedetto Croce celebrò per la sua intima, costante onestà.
Agli albori del Novecento in Sicilia, la passione del marchese Antonio Schiraldi per Agrippina, una ragazza del popolo, innesca una tragedia. Impossibilitato a sposarla, la rende sua amante e, per tacitare le pettegole voci, la dà in moglie al proprio fattore, Rocco Criscione, imponendo ai due un patto innaturale: non consumare l'unione. Ma è proprio questo vincolo a scatenare nel nobile una gelosia feroce e paranoica, che lo condurrà ad assassinare Rocco.
Mentre un innocente sconta la colpa, il marchese intraprende un calvario interiore, un'inesorabile discesa negli inferi del rimorso e della follia, che culmina in un silenzio carico di disperazione. In questo che è considerato il suo capolavoro, Luigi Capuana fonde l'acuta indagine sull'animo umano con la rigorosa osservazione verista, dando vita a un'opera che Benedetto Croce celebrò per la sua intima, costante onestà.