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Pietro Angelo Rossi

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Caro Collega
Ogni malattia, soprattutto nelle fasi più avanzate, può generare dolore fisico e sofferenza emotiva: se questi diventano insostenibili, possono portare i pazienti a esprimere desideri di morte. Nascosto dietro questi, però, si trova il bisogno vero dei malati: non tanto anticipare la fine della propria esistenza, quanto vivere senza soffrire, sentendosi amati, rispettati e accuditi sino all'ultimo giorno.
È quanto sostiene Pietro Angelo Rossi, pseudonimo di un medico palliativista, che ricorda alcune delle migliaia di persone che ha assistito professionalmente. I suoi vividi e commoventi racconti testimoniano che la morte non deve essere un tabù impronunciabile, ma un momento naturale a cui guardare con serenità, per non fare mai mancare le cure appropriate e l'affetto più profondo a chi sta giungendo al termine del proprio cammino.
È quanto sostiene Pietro Angelo Rossi, pseudonimo di un medico palliativista, che ricorda alcune delle migliaia di persone che ha assistito professionalmente. I suoi vividi e commoventi racconti testimoniano che la morte non deve essere un tabù impronunciabile, ma un momento naturale a cui guardare con serenità, per non fare mai mancare le cure appropriate e l'affetto più profondo a chi sta giungendo al termine del proprio cammino.
Ogni malattia, soprattutto nelle fasi più avanzate, può generare dolore fisico e sofferenza emotiva: se questi diventano insostenibili, possono portare i pazienti a esprimere desideri di morte. Nascosto dietro questi, però, si trova il bisogno vero dei malati: non tanto anticipare la fine della propria esistenza, quanto vivere senza soffrire, sentendosi amati, rispettati e accuditi sino all'ultimo giorno.
È quanto sostiene Pietro Angelo Rossi, pseudonimo di un medico palliativista, che ricorda alcune delle migliaia di persone che ha assistito professionalmente. I suoi vividi e commoventi racconti testimoniano che la morte non deve essere un tabù impronunciabile, ma un momento naturale a cui guardare con serenità, per non fare mai mancare le cure appropriate e l'affetto più profondo a chi sta giungendo al termine del proprio cammino.
È quanto sostiene Pietro Angelo Rossi, pseudonimo di un medico palliativista, che ricorda alcune delle migliaia di persone che ha assistito professionalmente. I suoi vividi e commoventi racconti testimoniano che la morte non deve essere un tabù impronunciabile, ma un momento naturale a cui guardare con serenità, per non fare mai mancare le cure appropriate e l'affetto più profondo a chi sta giungendo al termine del proprio cammino.