Il Maesrro di San Francisco fu uno dei più grandi pittori del Duecento italiano, dopo Giunta Pisano e prima di Cimabue, nonostante il suo nome non sia noto. Nella seconda metà del XIII secolo il misterioso artista domino un'Umbria scossadalla novità del movimento francescano, aperta agli inlussi nordici e agli scambi col regno crociato di Gerusalemme. Lavoro alle vertrate della basilica superiore di San Francisco a lato di maestri tedeschi e francesi, prima di decorare da capo a fondo l'intera chiesa inferiore, come un reliquiario foderato di smalti, con il primo ciclo pittorico in cui le storie di Francesco fossero narrate in parallelo con quello di Cristo.
E nelle sue tavole e nella miniatura umbra di quegli stessi che si fa strada un sentimento più tenero e a tratti struggente, che lascia presagire le riscoperte più organiche del mondo degli affetti e della naturalezza proprie di Cimabue e di Giotto.
Il Maesrro di San Francisco fu uno dei più grandi pittori del Duecento italiano, dopo Giunta Pisano e prima di Cimabue, nonostante il suo nome non sia noto. Nella seconda metà del XIII secolo il misterioso artista domino un'Umbria scossadalla novità del movimento francescano, aperta agli inlussi nordici e agli scambi col regno crociato di Gerusalemme. Lavoro alle vertrate della basilica superiore di San Francisco a lato di maestri tedeschi e francesi, prima di decorare da capo a fondo l'intera chiesa inferiore, come un reliquiario foderato di smalti, con il primo ciclo pittorico in cui le storie di Francesco fossero narrate in parallelo con quello di Cristo.
E nelle sue tavole e nella miniatura umbra di quegli stessi che si fa strada un sentimento più tenero e a tratti struggente, che lascia presagire le riscoperte più organiche del mondo degli affetti e della naturalezza proprie di Cimabue e di Giotto.