L'engagement estatico. Su René Char

Par : Éric Marty, Paolo Tamassia
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  • FormatPDF
  • ISBN978-88-229-1190-2
  • EAN9788822911902
  • Date de parution03/02/2021
  • Protection num.Adobe DRM
  • Taille770 Ko
  • Infos supplémentairespdf
  • ÉditeurQuodlibet

Résumé

Tra i più grandi poeti del Novecento, René Char ha fatto parte per pochi anni del Surrealismo intraprendendo poi un percorso totalmente personale, anche se è stato in relazione intellettuale e di amicizia con grandi personaggi del Novecento francese e non solo, tra cui Camus, Bataille, Blanchot, Celan. Durante la Seconda guerra mondiale è stato coinvolto personalmente nella lotta di Resistenza combattendo con il mitico nome di Capitaine Alexandre.
Attraverso una fine lettura poetica e filosofica della sua opera (in particolare i Fogli d'Ipnos), Éric Marty affronta la delicata questione dell'engagement del poeta negli anni bui dell'occupazione nazista, che si realizza con modalità ben diverse dall'impegno di stampo surrealista o sartriano. Ne emerge una posizione originalissima elaborata da Char in questo periodo di combattimento armato in cui sceglie di non pubblicare nulla anche se non smette di scrivere e di riflettere sulla poesia.
Si tratta per lui di affrontare una situazione a tal punto determinata dal « terrore » che risulta « inconcepibile » e « innominabile »: il mondo è uscito dai binari ordinari della storia per cui non lo si può affrontare con i termini del discorso comune. Per gli stessi motivi i meccanismi noti di opposizione o contrasto si rivelano, in questo caso, del tutto inefficaci. L'unica possibilità è data da un « rovesciamento » della situazione operato grazie ad una poesia che articola i due movimenti di quello che Marty chiama engagement estatico: l'angoscia e l'estasi.
Tra i più grandi poeti del Novecento, René Char ha fatto parte per pochi anni del Surrealismo intraprendendo poi un percorso totalmente personale, anche se è stato in relazione intellettuale e di amicizia con grandi personaggi del Novecento francese e non solo, tra cui Camus, Bataille, Blanchot, Celan. Durante la Seconda guerra mondiale è stato coinvolto personalmente nella lotta di Resistenza combattendo con il mitico nome di Capitaine Alexandre.
Attraverso una fine lettura poetica e filosofica della sua opera (in particolare i Fogli d'Ipnos), Éric Marty affronta la delicata questione dell'engagement del poeta negli anni bui dell'occupazione nazista, che si realizza con modalità ben diverse dall'impegno di stampo surrealista o sartriano. Ne emerge una posizione originalissima elaborata da Char in questo periodo di combattimento armato in cui sceglie di non pubblicare nulla anche se non smette di scrivere e di riflettere sulla poesia.
Si tratta per lui di affrontare una situazione a tal punto determinata dal « terrore » che risulta « inconcepibile » e « innominabile »: il mondo è uscito dai binari ordinari della storia per cui non lo si può affrontare con i termini del discorso comune. Per gli stessi motivi i meccanismi noti di opposizione o contrasto si rivelano, in questo caso, del tutto inefficaci. L'unica possibilità è data da un « rovesciamento » della situazione operato grazie ad una poesia che articola i due movimenti di quello che Marty chiama engagement estatico: l'angoscia e l'estasi.